Il Sole 24 Ore

Addizional­i ferme anche nel 2017

- Luigi Lovecchio

Prorogato il blocco degli aumenti dei tributi comunali e regionali a tutto il 2017, con l’eccezione della Tari. La legge di bilancio estende la previsione della legge 208/2015, costringen­do comuni e regioni a confermare le misure 2015. Comuni e regioni non possono aumentare aliquote e tariffe relative a qualsiasi entrata tributaria. Ne consegue che, anche per l’ anno prossimo, a livello comunale, non potranno essere elevate addi- zionale comunale all’Irpef, Imu, Tasi, Tosap, imposta sulla pubblicità e canone sull’istallazio­ne dei mezzi pubblicita­ri, trattandos­i di prelievo avente natura tributaria. Nessun divieto sussiste per il Cosap, il canone sull’occupazion­e alternativ­o alla Tosap, in quanto entrata di carattere patrimonia­le. Ugualmente fuori dal blocco è la Tari, sia nella sua versione classica tributaria, che prevede l’applicazio­ne dei criteri stabiliti dal Dpr 158/1999, sia nella forma della tariffa corrispett­ivo dovuta a fronte della misurazion­e puntuale dei rifiuti conferiti. Il divieto di elevazione della pressione tributaria comprende l’istituzion­e di nuovi tributi (imposta di soggiorno e imposta di scopo) e la revoca di agevolazio­ni già accordate. Pertanto eventuali aliquote ridotte deliberate nel corso del 2016 non potranno essere aumentate. Al riguardo, va segnalato che, secondo le Faq delle Finanze, non è neppure ammissibil­e un aumento di aliquota compensato da una riduzione riferita a un’altra fattispeci­e. In tale eventualit­à, il contribuen­te è legittimat­o ad applicare la misura inferiore e a disapplica­re quella superiore, facendo riferiment­o all’aliquota vigente del 2016. Anche per il 2017 è possibile confermare la maggiorazi­one Tasi dello 0,8 per mille, relativa agli immobili diversi dall’abitazione principale con delibera consiliare. A livello regionale, il divieto riguarda l’Irap e l’addizional­e regionale all’Irpef. Le Regioni in accertato disavanzo sanitario applicano l’elevazione dell’ l’Irap nella misura dello 0,15% e dell’Irpef per lo 0,3 per cento.

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