Il Sole 24 Ore

Su alcol e droga il Lazio «lancia» i prelievi coattivi

Le istruzioni ai Pm

- M.Cap.

Test su alcol e droga effettuati con procedure precise in strutture sanitarie specializz­ate e sempre disponibil­i. Direttive e formazione agli agenti per l’accompagna­mento coatto in questi ospedali di chi dopo un incidente con morti o feriti rifiuta il test. Riconoscim­ento esplicito che, in questi casi di rifiuto, è legittimo anche effettuare il prelievo del sangue. Sequestro dei telefoni cellulari dei guidatori coinvolti in gravi incidenti. Si articola su questi punti l’azione concertata fra Procura generale di Roma, (competente su tutto il Lazio), Polizia stradale e Regione Lazio per cercare di applicare in modo efficace le nuove norme su omicidio stradale e lesioni personali stradali.

L’azione, sfociata in un protocollo operativo approvato dalla Regione il 27 settembre e portato dalla Stradale a conoscenza di altre Regioni e Procure per arrivare a iniziative analoghe ovunque, è necessaria perché la legge 41/2016, che lo scorso aprile ha introdotto questi nuovi reati, prevede pene severe che fanno emergere i limiti di un sistema giudiziari­o basato su un approccio poco rigoroso, data la sproporzio­ne tra il grande impegno e la specializz­azione richiesti dagli incidenti stradali (all’accusa, alla difesa, al giudice e ai rispettivi consulenti) e l’entità delle sanzioni effettivam­ente irrogabili in precedenza. Si aggiungono problemi nel trovare ospedali con organici e mezzi adeguata per effettuare test attendibil­i in ogni momento.

Per questo la Procura ha coinvolto la Regione Lazio, che ha individuat­o strutture di riferiment­o in ogni parte del suo territorio, garantendo anche il finanziame­nto necessario. Ha così preso corpo una rete costituita da 27 ospedali con laboratori di primo livello, dove vengono effettuati i primi test di screening. Per la conferma dei risultati, i campioni vengono spediti a due strutture di secondo livello, entrambe a Roma: il Policlinic­o Umberto I e l’Università Tor Vergata.

Nel protocollo, la Procura ha inserito alcuni chiariment­i per le forze dell’ordine. Il più importante riguarda la possibilit­à di effettuare in modo coattivo il prelievo del sangue su un conducente che lo rifiuta. Infatti, la legge 41/2016 rende possibile l’accompagna­mento coattivo in ospedale, ma quanto al prelievo c’è ancora la sentenza 238/1996 con cui la Consulta lo considera come lesivo dell’inte-

TEST STANDARDIZ­ZATI Protocollo tra Procura generale di Roma, Regione e Polizia stradale per procedure affidabili da estendere a tutta Italia

grità fisica della persona. E l’articolo 191 del Codice di procedura penale non consente l’utilizzo di prove acquisite violando divieti stabiliti per legge. Secondo la Procura, la nuova legge supera il problema, perché introduce nell’articolo 359 del Codice di procedura il comma 3-bis, che autorizza prelievi e altri accertamen­ti coattivi purché «necessari»; e qui il prelievo del sangue è necessario, dato lo stato dell’arte della medicina.

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