Il Sole 24 Ore

Comuni, organici «riaperti» in tutta Italia

Una nota della Funzione pubblica sblocca le assunzioni dopo la r icollocazi­one degli esuber i delle Province

- Gianni Trovati gianni. trovati@ ilsole24or­e. com

pMobilità libera nei Comuni di tutte le regioni italiane, e assunzioni aperte ovunque con l’eccezione di Umbria e Liguria. È questo il risultato prodotto dal nuovo ricalcolo sulla ricollocaz­ione degli esuberi di Province e Città metropolit­ane realizzato dalla Funzione pubblica e diffuso ieri in una nota che riapre le porte per gli ingressi di nuovo personale i n cinque regioni: Abruzzo, Calabria, Campania, Molise e Puglia.

Con questa mossa, in aggiunta alle riaperture parziali già arrivate con le note precedenti di Palazzo Vidoni che di volta in volta hanno aggiornato i conti delle ricollocaz­ioni, di fatto si torna ovunque al regime di assunzione ordinario: anche le due eccezioni rappresent­ate da Umbria e Liguria, dove sono ripartiti solo i meccanismi della mobilità ma non quelli delle nuove assunzioni, sembrano infatti destinate a cadere nelle prossime settimane, tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio.

A dirlo sono i numeri. Dopo la legge Delrio, che rimane perfet- tamente in vigore nonostante la bocciatura della riforma costituzio­nale in cui si prevedeva l’uscita di scena definitiva delle Province, i Comuni hanno dovuto gestire una fetta importante dei 23mila “esuberi” creati dall’alleggerim­ento di funzioni e organici degli enti di area va- sta. La partita giocata negli enti locali ha riguardato in tutto 7.940 persone, e oggi sono ancora da destinare al loro nuovo posto solo 99 dipendenti in arrivo da Province e Città metropolit­ane. Liguria e Umbria sono gli unici territori in cui le persone da ricollocar­e sono più di 20, e per questo Palazzo Vidoni ha deciso di aspettare ancora un po’ prima di riaprire le porte.

Il via libera arrivato ieri è stato ovviamente accolto con piacere dai sindaci, che ora rilanciano sui correttivi in materia di personale chiesti nel corso dell’esame della manovra conclusosi però troppo rapidament­e, con la fiducia lampo al Senato, per esaminarli. La nota della Funzione pubblica, commenta il presidente dell’Anci Antonio Decaro, sindaco di Bari, «onora l’impegno preso dalla ministra Marianna Madia in risposta a una mia espressa richiesta formula- ta a novembre. I Comuni hanno fatto la loro parte, e ora dobbiamo procedere per superare i pesanti vincoli al turnover».

La riapertura delle assunzioni, infatti, avviene ovviamente all’interno delle griglie che limitano le facoltà assunziona­li in modo parecchio diversific­ato a seconda delle dimensioni e delle condizioni di bilancio di ogni ente. I Comuni fino a mille abitanti sono gli unici a poter contare in modo struttural­e su un turnover al 100%, mentre se l’ente è più grande lo stesso parametro si applica solo se il personale pesa per meno di un quarto sul totale delle spese correnti. Negli altri casi la girandola delle percentual­i assegna parametri diversific­ati in base al quadro attuale degli organici: fra mille e 9.999 abitanti il turnover è al 75% se il rapporto fra dipendenti e popolazion­e è inferiore a quello definito dal Viminale per gli enti in dissesto, altrimenti si scende al 25%, che rappresent­a anche la percentual­e di turnover ordinaria per gli enti più grandi. Le assunzioni, invece, si bloccano se il Comune non ha rispettato nell’anno precedente i vincoli di finanza pubblica.

Su questo complesso di regole la manovra è intervenut­a con il bisturi, prevedendo una nuova percentual­e tanto per non perdere le abitudini: dal 2018, infatti, le assunzioni saranno piene nei Comuni che l’anno prossimo rispettera­nno il pareggio di bilancio senza superarlo di oltre l’1%, bloccando in cassa più risorse del dovuto. I sindaci premono per triplicare, dal 25 al 75%, il turnover “ordinario”: un emendament­o della maggioranz­a era stato presentato nel corso dell’esame della manovra, ma ogni ipotesi è saltata quando al Senato si è deciso di ratificare il testo approvato dalla Camera. Se ne riparla con il nuovo Governo, a cui i sindaci hanno già chiesto un decreto legge per risolvere questa e altre questioni.

IL QUADRO Mobilità libera ovunque e nuovi ingressi fermi solo in Liguria e Umbria ma ancora per poche settimane

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