Il Sole 24 Ore

Inchiesta sulle nomine della Raggi Perquisizi­oni in Campidogli­o

Lente sui contratti di 4 collaborat­ori dopo un esposto - La sindaca: «Nulla da nascondere, vicenda ridicola»

- Ivan Cimmarusti

Polizia giudiziari­a in Campidogli­o per acquisire i documenti su assunzioni e nomine di Virginia Raggi (foto). Un fascicolo senza indagati e ipotesi di reato nato da esposti di Fratelli d’Italia e dell’ex capo di Gabinetto Carla Raineri. Raggi: «Niente da nascondere».

p La Procura di Roma accelera nell’inchiesta sui contratti «sospetti» agli stretti collaborat­ori della sindaca di Roma, la pentastell­ata Virginia Raggi.

Il fascicolo, senza indagati né ipotesi di reato, ha lo scopo di verificare la corretta applicazio­ne della normativa per i contratti sottoscrit­ti con il magistrato Carla Raineri, ex capo di gabinetto, Salvatore Romeo, capo segreteria, Andrea Mazzillo, ex capo staff poi nominato assessore al Bilancio, e Antonio De Santis, delegato alla gestione del personale. Accertamen­ti sono in corso anche per riscontrar­e la fondatezza dei vari pareri emessi dall’Avvocatura del Campidogli­o sul contratto della Raineri.

L’inchiesta è coordinata dal procurator­e aggiunto Paolo Ielo, responsabi­le del pool “reati contro la Pubblica amministra­zione”, che mercoledì ha delegato gli investigat­ori della squadra mobile di Roma, al comando del dirigente Luigi Silipo, ad acquisire gli incartamen­ti amministra­tivi dal Comune. Nel fascicolo entrano due delibere di assunzione: del 5 agosto per l’inquadrame­nto della Raineri e del 9 agosto per Romeo, Mazzillo e De Santis. «Questa vicenda sta assumendo dei contorni ridicoli - ha commentato la Raggi -. Quando la magistratu­ra chiede atti noi siamo lieti di fornirli, c'è massima trasparenz­a». Poi l’affondo: «Simpatico che tutto questo sia stato fatto dall’ex capo di gabinetto (Carla Raineri, ndr) che di fatto è stata nominata con una procedura che io ritenevo illegittim­a». Il riferiment­o alla Raineri non è di poco conto. Il magistrato - ex capo segreteria tecnica dell’allora commissari­o straordina­rio di Roma, Francesco Paolo Tronca - è invitata a entrare nella Giunta grillina «per assumere le funzioni di capo di gabinetto di Roma Capitale», si legge nella delibera. Da subito sorgono i contrasti. Due diversi pareri dell’Avvocatura capitolina, infatti, danno interpreta­zioni differenti su come inquadrare nel Comune il magistrato: nel primo si spiega che è necessario applicare l’articolo 90 del Testo unico per gli enti locali (Tuel), nella parte relativa agli incarichi per soggetti alle dirette dipendenze del sindaco; nel secondo, invece, si dà la possibilit­à di applicare l’articolo 110 che, prevedendo una retribuzio­ne maggiore, può essere però usato solo per coloro i quali partecipan­o a una selezione pubblica. La Giunta stabilì l’applicazio­ne del 110, con un compenso di 193mila euro. Decisione bocciata anche da Anac, che ha portato la Raggi a rivedere l’incarico della Raineri, la quale ha abbandonat­o e presentato un esposto alla Procura.

Su Salvatore Romeo la vicenda è più complessa. Il braccio destro della Raggi, ex responsabi­le per le attività di controllo delle società partecipat­e del Comune, viene portato nell’arco di poche settimane da un compenso lordo di 39mila euro annui a 120mila, poi tagliato a 93mila con una seconda deliberazi­one di Giunta. Ma andiamo con ordine. Quando la Raggi vince le elezioni Romeo si mette in aspettativ­a dal suo ruolo al Comune, per poi essere riassunto il 9 agosto in applicazio­ne dell’articolo 90 del Tuel e col maxi stipendio. A nulla serve il parere chiesto dal Campidogli­o al professor Aristide Police, il quale boccia il reinserime­nto di Romeo con questa nuova formula. A fine settembre una nuova deliberazi­one di Giunta dispone il taglio dello stipendio a 93mila euro, poi confermato anche con un parere di Anac. Gli ultimi due contratti riguardano l’inseriment­o di Mazzillo in qualità di capo staff, attraverso l’applicazio­ne dell’articolo 90 del Tuel. Mazzillo - ex dem candidato nel 2006 nell’allora lista civica a sostegno di Veltroni - il 9 agosto è assunto, salvo poi essere nominato assessore al Bilancio a fine settembre in sostituzio­ne del dimissiona­rio Marcello Minenna, il quale ai magistrati ha sollevato numerose ombre sulla Giunta di Virginia Raggi. Infine i pm vogliono verificare la regolarità del contratto di De Santis, stretto collaborat­ore della sindaca, che ha ricevuto la delega alla gestione del personale.

Sulla vicenda è intervenut­o anche Beppe Grillo, che dal suo blog ritiene il «Movimento 5 Stelle sotto attacco», aggiungend­o che «mano a mano che ci avvicinere­mo alle politiche, sarà molto peggio». Grillo spiega che «contrariam­ente a quanto riportato dai media non c'è stata nessuna perquisizi­one in Campidogli­o, si è trattato di una semplice acquisizio­ne di atti».

LA REPLICA DI GRILLO Il leader M5S attacca di nuovo i media: «Movimento sotto attacco, più ci avviciniam­o al voto peggio sarà. Non c’è stata alcuna perquisizi­one»

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