Le macchine per la ceramica oltre il muro dei due miliardi
pÈ un record storico quello che l’industria italiana delle macchine per ceramica batterà quest’anno, superando per la prima volta il muro dei 2 miliardi di euro di giro d’affari. Quarto anno di crescita consecutiva per i nostri 150 costruttori di tecnologie, leader indiscussi sui mercati globali, anche se quest’anno il mercato domestico si è fermato, dopo la corsa trainata dalla ripresa degli investimenti tra i produttori di piastrelle.
«Chiuderemo il 2016 con un +3,9% di crescita del fatturato sull’anno scorso – precisa il presidente dell’associazione confindustriale di settore Acimac, Paolo Sassi – raggiungendo per la prima volta i 2,06 miliardi di euro. Un risultato legato alle ottime performance sui mercati esteri, dove siamo cresciuti di quasi sei punti (+5,8%) ottenendo un secondo record, in termini di export». Le vendite oltreconfine hanno infatti oltrepassato la soglia di 1,6 miliardi di euro, a fronte di un -2,4% in Italia. Il mercato interno è sceso in valo- re a 450 milioni di euro e pesa oggi poco più del 20% del fatturato totale. Motivo per cui i costruttori di impianti ceramici salutano con attenzione le misure messe in campo per il 2017 dal piano Industria 4.0, ma non nutrono troppe aspettative sulla possibilità di compensare con la domanda interna l’incentro sce- stabile e sicuro in questo momento – pesa appena il 18% delle esportazioni del settore, contro oltre il 23% delle piazze asiatiche, l’11% del Nord America e il 12% del Medio Oriente (dati del centro studi Acimac riferiti al 2015).
Ovunque l’Italia è al primo posto nella classifica mondiale dei costruttori di ingegneria di processo per l’industria ceramica e le sue tecnologie sono riconosciute e apprezzatecome il top per innovazione di estetica, formati e prestazioni, grazie ai forti investimenti a monte in R&S, che sono il vero differenziale competitivo: software, impianti digitali per decorare le piastrelle, linee ad altissima efficienza energetica sono targati made in Italy. «Ci auguriamo – conclude il presidente – che il piano straordinario messo a punto dal ministro Calenda possa dare un nuovo impulso agli investimenti dei nostri clienti. E speriamo soprattutto che i segnali di ripresa che stanno emergendo dal mondo delle costruzioni si consolidino».