Il Sole 24 Ore

Rai, 2016 in nero ma profondo rosso sui conti del 2017

- Marco Mele

pRai in “nero” nel 2016, ma in rosso nel 2017. Sono i risultati dell’ultima previsione sull’esercizio in corso e sulla prima ipotesi di budget del gruppo Rai per il prossimo anno, presentati al cda di mercoledì. Rai che si appresta a lanciare una nuova richiesta al mercato per un finanziame­nto in pool sino a 270 milioni per cinque anni. Ieri, intanto, ha lasciato l’azienda Giancarlo Leone, dirigente storico del gruppo pubblico. Il 22 dicembre vi sarà un nuovo cda sul “Piano editoriale” presentato da Carlo Verdelli, ma derubricat­o a “progetto” dall’intero vertice che dovrebbe approvarlo, montandolo e rismontand­olo, a fine gennaio. Se si votasse il 22, il progetto Verdelli rischiereb­be di essere “bocciato”, ma non si dovrebbe votare.

Nel cda si è sottolinea­to come, negli ultimi otto anni, la Rai abbia perso 500 milioni di ricavi, ma l’ultima previsione dell’esercizio 2016 vede un piccolo utile di sette milioni rispetto a un’analoga perdita del budget 2016. Questo grazie a un aumento dei ricavi e a quaranta milioni di minori accantonam­enti e svalutazio­ni. L’esercizio è gravato dai 143 milioni di costi dei diritti per gli Europei di calcio e le Olimpiadi brasiliane. L’operazione canone in bolletta ha portato quasi 225 milioni di maggiori introiti rispetto al 2015.

Nel 2017, però, la riduzione dell’importo del canone da cento a novanta euro porta a una ipotesi di riduzione dei ricavi complessiv­i del gruppo Rai di quasi duecento milioni, imputabili in gran parte agli introiti previsti per il canone: quello ordinario pagato dalle famiglie nelle bollette della luce scende, nelle previsioni Rai, da 1,756 miliardi di euro dell’ultima riprevisio­ne 2016 a 1,511 miliardi (cifra a cui aggiungere i canoni speciali e altri recuperi). Si tratta di ricavi al netto di quanto spetta allo Stato sull’introito lordo. Quota statale che si compone di un mix di voci come la tassa di concession­e, l’Iva al 4%, il 5% di trattenuta sul canone e il 50% dell’extragetti­to che dal 2017 sarà riservato allo Stato (la Rai prevede di incassare poco più di 60 milioni netti).

Nel 2017 su novanta euro pagati dall’utente, la Rai ne percepirà 75,8. Nel 2016 su ogni cento euro la Rai ne incassa 83,6 (quest’anno la Rai ha il 66% dell’extragetti­to). Dal 2014 al 2017 sono circa 560 i milioni pagati dagli abbonati che non sono entrati in cassa alla Rai. La pubblicità dovrebbe restare stabile a 700 milioni. I grandi eventi sportivi hanno dato 30 milioni di pubblicità supplement­are e cinque milioni sono stati persi eliminando gli spot da alcuni canali per bambini e RaiStoria. Questi 35 milioni andranno raccolti in più sul mercato nel 2017 per eguagliare il risultato del 2016.

Le previsioni del 2017 e dei due anni successivi, in base a queste previsioni, darebbero una perdita di esercizio di circa 60 milioni, dopo l’utile del 2016 e i 25,6 milioni persi nel 2015, con perdite a salire negli anni successivi. L’indebitame­nto finanziari­o netto potrebbe salire a 510 milioni nel 2017 (è di 365 nel 2016), ma gli interventi inseriti nel budget lo farebbe calare di cento milioni.

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