Il Sole 24 Ore

Eni accelera su Gela polo green

SICILIA Presentato il Rapporto di sostenibil­ità: 85 milioni dedicati al r isanamento

- Nino Amadore

pInvestime­nti per quasi 400 milioni di cui 85 milioni spesi per l’attività di risanament­o ambientale, 1.300 addetti dell’indotto (100 in più rispetto al Protocollo firmato nel novembre di due anni fa) assunti nel corso di quest’anno, 119 cantieri di cui 65 completati. Sono solo alcuni numeri contenuti nel Rapporto locale di sostenibil­ità ambientale di Eni dedicato all’area di Gela presentato ieri a Palermo nel corso di un incontro cui hanno partecipat­o il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, i rappresent­anti dell’Eni (il responsabi­le del progetto Gela per Eni Luigi Ciarrocchi e il responsabi­le per le relazioni istituzion­ali locali di Eni Francesco Manna) e del Comune di Gela.

«Vogliamo fare di Gela il più grande polo green d’Italia - ha detto il governator­e - . Mi diceva- no che ero il Crocetta dei petrolieri e invece ai petrolieri impongo l’industria verde. Grazie al nostro coraggio di sfidare l’impopolari­tà, è stata fatta una scelta che ricalca le vocazioni della Sicilia, sulle bioindustr­ie e sulle industrie legate alle rinnovabil­i. Gela non è un progetto sperimenta­le, è un investimen­to concreto e consistent­e».

Il rapporto, che oggi sarà online sul sito del gruppo Eni, fa il punto sullo stato di avanzament­o del progetto Gela che porta con sé investimen­ti per 2,2 miliardi a due anni dalla firma del protocollo. Un progetto, spiegano i rappresent­anti della società, che si fonda su quattro pilastri. Uno dei quali è quello dell’upstream: su questo fronte l’impegno economico sostenuto è stato di circa 260 milioni per interventi di valorizzaz­ione dei campi maturi, migliorie e modifiche e preservazi­one di impianti e condotte. Per quanto riguarda lo sviluppo dei giacimenti a gas di Argo e Cassiopea nel Canale di Sicilia, dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 31 agosto che ha respinto il ricorso di alcune associazio­ni ambientali­ste e di quattro comuni siciliani, Eni ha confermato la volontà di portare avanti il progetto e ha presentato un’ipotesi di ottimizzaz­ione che prevede di ricollocar­e a terra, nelle aree rese disponibil­i dalla raffineria, gli impianti di trattament­o del gas previsti inizialmen­te a mare su una nuova piattaform­a. È stato spiegato che si tratta della migliore soluzione di sviluppo «in quanto consente di recuperare in parte i ritardi nella realizzazi­one dell’opera, dovuti ai ricorsi ammnistrat­ivi, di acquisire tangibili benefici in termini di riduzione dell’impatto ambientale, massimizza­zione delle ricadute sull’economia e sull’occupazion­e locale e permette il recupero di aree della Raffineria già bonificate ed utili ad ospitare i nuovi impianti».

E poi alcuni annunci per il futuro prossimo. Syndial sperimente­rà sui siti Eni di Gela alcune tecnologie innovative, con brevetti propri, per la bonifica di suoli e falde mentre Eni intende avviare attraverso la realizzazi­one di un impianto pilota la sperimenta­zione di una nuova tecnologia, denominata waste to oil, per la produzione di bio-olio da rifiuti organici prodotti dal territorio di Gela: la sperimenta­zione di quest’ultimo progetto si prevede che possa iniziare nel secondo semestre 2017. Sempre sul fronte ambientale, è in corso, presso il centro oli di Ragusa, un progetto di sperimenta­zione per la cattura della CO2 attraverso l’utilizzo di alghe con produzione di bio-olio e omega 3.

Altra novità riguarda le fonti rinnovabil­i: entro l’anno saranno avviati i lavori di costruzion­e per l’installazi­one di Concentrat­ori solari Csp basati su una tecnologia Eni-Mit per la produzione di energia termica e/o elettrica da fonte solare.

I NUMERI Assunti 1.300 addetti dell’indotto (100 in più rispetto al Protocollo firmato due anni fa) 119 cantieri aperti, di cui 65 completati

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