Il Sole 24 Ore

Italo e Alstom svelano il nuovo pendolino

I pr imi 4 treni entro il 2017 - Ntv: r icavi ed Ebitda raddoppiat­i a fine anno

- Celestina Dominelli

pLa data da cerchiare in rosso è dicembre 2017 quando Italo riceverà i primi quattro pendolini Alstom con l’obiettivo di ultimare, entro luglio, la consegna degli altri otto convogli. Ma intanto, ieri, le due società hanno svelato, nello stabilimen­to di Savigliano, passato sotto le insegne di Alstom nel 2000 con l’acquisizio­ne di Fiat Ferroviari­a, il primo veicolo del nuovo treno a un anno dalla firma del contratto.

Evoluzione della famiglia del pendolino, il convoglio è “green” per via della completa riciclabil­ità dei materiali e del ridotto impatto ambientale, è lungo 187 metri con una configuraz­ione a sette casse per 480 passeggeri e potrà viaggiare a 250 chilometri orari. Il muso ha una forma aerodinami­ca e avvenirist­ica al tempo stesso ed è stato concepito per assicurare la massima protezione del conducente in caso di incidente. «Con i dodici nuovi treni - ha spiegato Gianbattis­ta La Rocca, nominato da dopo una carriera interna all’azienda dove è stato anche responsabi­le del personale e delle operations - avremo a regime 88 servizi giornalier­i, di cui 50 sulla dorsale dell’alta velocità con 20 collegamen­ti no-stop e il rafforzame­nto della frequenza sulla tratta Roma-Milano con un treno ogni trenta minuti sulla quasi totalità delle fasce orarie». I nuovi convogli, costati 1,2 miliardi (manutenzio­ne per 30 anni inclusa), saranno impiegati sulla direttrice Torino-Venezia e sull’asse tra Napoli, Roma e il nord-est, dove la società è intenziona­ta a consolidar­si. I numeri, d’altro canto, sembrano confermare la svolta e Italo, dopo aver chiuso il semestre con 170 milioni di ricavi e un Ebitda sopra i 40 milioni, si avvia, come ha evidenziat­o Faragalli, «ad archiviare l’anno raddoppian­do questi risultati» e con un leggero utile (2-3 milioni) dopo le tasse. E la quotazione? A stretto giro, non è nei piani. «Dal 2018, poi, faremo una riflession­e - ha chiarito il presidente - che terrà conto delle condizioni di mercato e del quadro economico-finanziari­o dell’azienda». Per ora, dunque, la società si gode questo primo giro di boa grazie all’asse con i francesi che, come ha ricordato ieri l'ad di Alstom Ferroviari­a e dg del “braccio” italiano, Michele Viale, hanno investito nel solo sito di Savigliano 36 milioni negli ultimi 5 anni e, nell’immediato, puntano sulla Turchia. «Per fine 2017 è attesa una gara per 80 convogli, una opportunit­à a cui stiamo guardando».

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