Costante crescita per il segmento «Lgbt»
pC’è un segmento di mercato in costante crescita, negli ultimi anni, in Italia come nel resto del mondo. È rappresentato da turisti con un buon livello di istruzione e redditi mediamente alti che li spingono a viaggiare più volte l’anno: parliamo del turismo Lgbt che, qui da noi, conta 3 milioni di utenti, per un giro d’affari stimato intorno ai 2,7 miliardi.
Non è un caso se la prossima Bit dedicherà un’apposita sezione alle opportunità legate a questa particolare domanda. Che gli operatori stanno imparando a conoscere sempre meglio, anche attraverso specifici studi come il rapporto curato da Lanfranchi Editore per il gruppo Sonders & Beach in collaborazione con l’Associazione italiana turismo gay & lesbian. Ne emerge che il popolo Lgbt va in vacanza più della media degli italiani scegliendo le vacanze lunghe (oltre i cinque giorni nel 67% dei casi contro il 42% degli italiani). A fronte di almeno 20 giorni di vacanza Lgbt, il turista italiano ne fa 16. Inoltre, il 63% dei turisti del segmento preso in esame affronta anche short break e il 30% fa viaggi di lavoro. Anche gli Lgbt quest’anno hanno preferito l’Italia per le proprie vacanze: l’ha scelta per l’esattezza il 51%. Seguono la Spagna con il 26% delle preferenze, la Francia con il 14% e la Grecia all’11%. Cambia invece il punto di vista se ci si chiede quali mete vengano considerate gay friendly, ovvero i luoghi in cui gli Lgbt non hanno timore di essere accolti male. Sul podio troviamo Barcellona al 30% delle preferenze, seguita immediatamente da Mikonos (29%), dalle Canarie, San Francisco e Londra (15%), Sitges (12%) e New York (11%). Prima tra le italiane Gallipoli (8%), al doppio di Torre del Lago, località pioniera del turismo gay nel Bel Paese, oggi al 4 per cento.
La differenza tra le scelte femminili e maschili nel mondo Lgbt si fa sentire sulla tipologia di vacanza lunga. Gli uomini vanno al mare (62% contro il 41% delle donne) o in città (32% uomini contro il 41% delle donne), le donne preferiscono il viaggio itinerante nel 28% dei casi contro il 16% degli uomini, e la montagna sta al 10% rispetto all’8% degli uomini. Gli hotel sono di gran lunga i prediletti per l’hosting sia dagli uomini che dalle donne segnando il 51% delle scelte. La motivazione che spinge alla vacanza è principalmente il benessere (41%). La cultura è un driver forte, al 32%, la natura segue al 25%. Divertimento e coolness, al 17% delle preferenze, sono invece più trainanti per gli uomini (25% contro il 9%). La spesa media per una vacanza di nove giorni è di 800 euro procapite, mentre per il week end l’investimento a persona è di 235 euro in media. Diverso il comportamento tra uomini e donne in vacanza. Più del 40% del segmento Lgbt ha frequentato locali gay nel corso della vacanza “lunga”, ma se scendiamo nel dettaglio il 63% è uomo e il 23% donna.
SUPERIORE ALLA MEDIA Il popolo Lgbt va in ferie più della media scegliendo soggiorni lunghi: a fronte di almeno 20 giorni di vacanza, l’italiano ne fa 16