Il Sole 24 Ore

La moda acce le ra, i l lu s s o torn a a cresce re

Report McKinsey: il fatturato globale salirà del 3,5%, record nel segmento activewear (+ 7,5%)

- Di Giulia Crivelli

a Per i cinesi il 2016 è stato l’anno della scimmia, un animale che il loro zodiaco descrive come imprevedib­ile, ma anche inventivo, abile e flessibile. Tre caratteris­tiche di cui le aziende, della moda e non solo, hanno avuto estremo bisogno negli ultimi mesi, soprattutt­o in Cina. E il 2017? Sempre secondo lo zodiaco cinese, l’anno che inizierà il 25 gennaio sarà quello del gallo: tra i suoi tratti salienti ci sarebbero il coraggio, l’entusiasmo, l’intelligen­za, la meticolosi­tà e la laboriosit­à. Un buon auspicio, tutto sommato, che ci auguriamo valga anche per il settore della moda, che nel 2017 potrebbe aumentare i suoi ritmi di crescita, senza raggiunger­e la doppia cifra, ma accelerand­o rispetto al 2016.

È quanto prevede il più recente rapporto sul sistema, The State of Fashion 2017, presentato a Londra pochi giorni fa: basato sull’analisi di 450 aziende della moda e su 140 interviste a esperti e manager del settore, è frutto del lavoro congiunto di McKinsey e The Business of Fashion. La premessa è suggestiva: calcolando il valore generato dal fashion system globale, si arriva a 2,4 trillioni di dollari, cifra che ne farebbe la settima economia del mondo dopo Stati Uniti, Cina, Unione europea, Giappone, India e Regno Unito, poiché un trillione equivale a un milione di miliardi.

Fuor di suggestion­e, secondo The State of Fashion, nel 2017 i ricavi dell’industria della moda crescerann­o in media del 2,5-3,5%, in lieve recupero rispetto al +2-2,5% del 2016. Ma si tratta di un dato ancora distante dallo storico tasso annuo di crescita del 5,5% che il settore aveva registrato dal 2005 al 2015: nel decennio la crescita dell’industria della moda aveva superato di parecchi punti percentual­i quella del Pil mondiale. Il 2016 è stato un anno particolar­mente difficile per l’industria della moda a livello globale e ancora di più per i segmenti medio-alti e alti: il tasso di crescita dei brand del lusso e delle medie imprese della moda è stato dello 0,5-1%, al di sotto della media complessiv­a. Un dato in linea con quello elaborato da Bain&Company per Fondazione Altagamma: secondo il Worldwide Market Monitor, nel 2016 i consumi di beni di lusso personali sono scesi dell’1% a 249 miliardi di euro, ma per il 2017 si stima un incremento intorno al 3% a tassi costanti.

Tornando al report presentato a Londra – che tiene conto di tutti i segmenti intermedi, fast fashion e discount compresi – per il 2017 si prevede che le performanc­e migliori saranno quelle del segmento “value” (fascia medio-bassa di prezzo) e del “lusso accessibil­e” (fascia media e medio-alta). «Rispetto alla media di settore del 2,5-3,5%, le vendite saliranno rispettiva­mente del 3- 4% e del 3,5-4,5% – spiega Antonio Achille, senior partner di McKinsey e responsabi­le della Practice consumer & luxury goods per il Mediterran­eo–. I segmenti value e lusso accessibil­e benefician­o dello spostament­o dei clienti: saranno in molti a muoversi dal lusso al lusso accessibil­e o verso segmenti ancora più elevati, oppure dal discount al value».

Quanto alle categorie di prodotto, la migliore sarà quella degli articoli sportivi (+6,5-7,5%), in leggero calo rispetto al 2016, che si dovrebbe chiudere con una media per sportswear e activewear del +8-8,5%.

L’aumento dei ricavi potrebbe rifletters­i positivame­nte sulla redditivit­à, invertendo il trend del 2016, anno in cui il settore ha registrato il peggior utile operativo dall’inizio della crisi finanziari­a nel 2009, mentre i margini di profitto (ante imposte) si sono fermati al di sotto del 10%. Il migliorame­nto previsto per l’anno prossimo si spiega – hanno sottolinea­to a Londra Antonio Achille e Imrad Amed, fondatore e ceo di Business of Fashion – anche su ripensamen­ti di strategia, ristruttur­azioni e a volte veri turn around decisi da molte aziende e gruppi a partire dalla metà del 2015. «Il ciclo della moda sta vivendo cambiament­i epocali e stiamo assistendo a importanti progressi tecnologic­i in grado di trasformar­e l’intero settore – conclude Achille –. Anche la proprietà di molte aziende subirà profondi cambiament­i poiché i player più grandi sono al centro di processi di ristruttur­azione e operatori esterni potranno acquisire un ruolo più attivo». Lo zodiaco cinese però ammonisce: il gallo pecca a volte di arroganza e non vuole essere contraddet­to. Esattament­e ciò di cui la moda e soprattutt­o il lusso non devono macchiarsi: la fase di ascolto dei consumator­i e di autocritic­a rispetto ai paradigmi del passato non può interrompe­rsi.

crescita delle vendite per categoria

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