«Ammiro il vostro coraggio»
Il presidente Mattarella ha invitato i terremotati ad avere « fiducia nel futuro»
In un momento in cui il Parlamento è ai suoi minimi di popolarità, Sergio Mattarella ha voluto riconoscergli il merito di essere andato oltre gli steccati su quella che è diventata una priorità nazionale, la ricostruzione post-terremoto. E così nelle sue tappe di ieri nei luoghi più colpiti dal sisma, a cominciare da Amatrice, ha voluto sottolineare quel «bellissimo segnale» arrivato dalle Camere che hanno approvato all’unanimità il decreto di ricostruzione. «Un contributo concreto e importante: quello che è indispensabile - e sarà fatto - è di non abbassare mai la guardia».
Si sa che il capo dello Stato ha messo al primo posto della sua agenda il terremoto, la velocità con cui occorre dare abitazioni agli sfollati, e che non l’ha classificato solo tra le emergenze sociali. Nella settimana in cui ha gestito la crisi e le consultazioni, per esempio, il tema della ricostruzione è stato presente nei suoi colloqui. Ed è anche in ragione di questo - oltre che delle urgenze sul fronte bancario - che ha spinto per avere un Governo pienamente in carica e subito. E così ieri è tornato in quei luoghi con un primo risultato, certo insufficiente, ma è la dimostrazione che il Quirinale è vigile.
La prima tappa è stata ad Amatrice, poi la scuola di San Cipriano, infine a Pescara del Tronto. «L’emergenza terremoto è una priorità avvertita da tutti i nostri concittadini, in tutta Italia, quello che è avvenuto ha una grande partecipazione di pubblica opinione». E soprattutto ha voluto incoraggiare i più giovani, i tanti ragazzi incontrati nelle scuole: «I più giovani sono i protagonisti della carica per la ripresa, della motivazione e dell’impegno per la ricostruzione». Ma ci sono state parole anche di conforto e tenerezza per i più piccoli. «Spero di non aver disturbato la vostra lezione, so che questo Natale sarà molto diverso. In questo periodo di feste è normale che il pensiero vada ai momenti difficili e duri che avete passato. Dovete avere fiducia nel futuro: il Natale e Capodanno nei prossimi anni torneranno ad essere belli come quelli di prima».
Sentimenti, emozioni ma anche la lucidità di dire che l’impresa non sarà facile. «Qui la ricostruzione sarà impegnativa»: poche parole pronunciate davanti alle macerie di Pescara del Tronto, la frazione di Arquata rasa al suolo dal sisma del 24 agosto, dove non ha nascosto la sua preoccupazione. «Voleva andare ad Arquata - ha raccontato il sindaco Aleandro Petrucci - ma lì è pericolosissimo avvicinarsi, è tutta zona rossa. Così siamo saliti a Pescara, dove il presidente ha incontrato una decina di sfollati». Persone che non hanno voluto abbandonare i loro luoghi, che resistono aspettando. «Ammiro il vostro coraggio, e anche la vostra serenità», l’ha detto spesso ieri Sergio Mattarella, agli anziani rimasti vicino alle loro case, agli sfollati, ai ragazzi dell’Istituto comprensivo di Centrale di Acquasanta Terme dai quali ha ricevuto l’invito a tornare. E lui ha promesso che lo farà presto.