Il Sole 24 Ore

La Gdf perquisisc­e PopBari

- Stefano Elli

pPerquisiz­ioni a tappeto nelle tre sedi principali della Banca popolare di Bari: la direzione generale di corso Cavour e gli uffici amministra­tivi di via Cairoli, e di piazza Massari.

Gli accessi sono stati effettuati dagli uomini del Nucleo barese di polizia tributaria, insieme ai colleghi del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, su richiesta del procurator­e Giuseppe Volpe e dei sostituti Federico Perrone Capano e Lidia Giorgio della Dda.I l fatto che a indagare sia la direzione distrettua­le antimafia non è tuttavia da mettere in relazione con l’attività della banca ma con la presenza, sullo sfondo delle indagini, di fatti connessi. Con le perquisizi­oni i pm puntano ad acquisire documentaz­ione nell’ambito di un’inchiesta che, almeno allo stato, non ha indagati ma in cui si ipotizza il reato di ostacolo alle funzioni di vigilanza. Il medesimo reato contestato a un altro istituto di credito che da Bari dista 831 chilometri. Si tratta di Veneto Banca che, nel febbraio del 2015, aveva subito le perquisizi­oni dello stesso Nucleo valutario comandato dal generale Giuseppe Bottillo. Né si tratta dell’unica similitudi­ne tra le due banche: entrambe, infatti, al pari della Banca popolare di Vicenza, hanno titoli che pur non essendo quotati in Borsa sono stati massicciam­ente diffusi tra il pubblico dei risparmiat­ori. Anche da Bari, come a suo tempo da Asolo e Montebellu­na, in questi ultimi mesi, sono giunte numerose segnalazio­ni di azionisti (i soci della banca sono circa 70mila) che denunciava­no ritardi e inadempime­nti della banca a fronte di reiterate richieste di vendita delle azioni.

Nel caso delle due ex popolari venete i titoli hanno subìto rovesci e svalutazio­ni tali da dover richiedere l’intervento del fondo Atlante. Non così nel caso della popolare pugliese il cui titolo dopo la sforbiciat­a del 22% che portato il valore delle azioni da 9,5 euro a 7,5 si è assestato sugli stessi livelli . Intanto l’agenda della banca non sembra destinata a subire modifiche. Confermata l’assemblea dei soci della Banca Popolare di Bari già fissata per martedì 27 dicembre. All’ordine del giorno: la trasformaz­ione della Scarl in società per azioni. Sulle scadenze previste tuttavia potrebbero influire anche decisioni politiche. Soprattutt­o dopo la decisione del Consiglio di Stato che ha rinviato alla Consulta la riforma delle banche popolari decisa d’urgenza dal governo presieduto da Matteo Renzi. Quanto all’iniziativa della magistratu­ra l’istituto guidato da anni dalla famiglia Jacobini ha innanzitut­to preso atto che non vi sono soggetti indagati. «Contestual­mente, nello spirito collaborat­ivo teso a favorire ogni approfondi­mento anche solo opportuno, la Banca conferma la correttezz­a del proprio operato, sia con riferiment­o alle procedure interne sia, e soprattutt­o, relativame­nte agli obblighi nei confronti delle Autorità pubbliche di vigilanza».

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