Il Sole 24 Ore

Extra-deficit, torna il governator­e «commissari­o»

2. SANITÀ

- Roberto Turno

Fabbisogno del sistema sanitario a quota 113 miliardi nel 2017. E la legge di bilancio affida di nuovo ai governator­i il ruolo di commissari per i piani di rientro. Ma ogni sei mesi la verifica del Comitato Lea. Si accelera sul fascicolo sanitario elettronic­o.

Risorse per 113 miliardi, di cui più di 2 vincolati a precise esigenze, dai farmaci alle stabilizza­zioni dei precari fino ai nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza). Stretta per i piani di rientro dal deficit degli ospedali. Nuova governance farmaceuti­ca con nuovi tetti di spesa. Governator­i che potranno essere di nuovo commissari di se stessi per il rientro dal deficit nelle loro Regioni. Tentativo di accelerare la messa in opera del Fascicolo sanitario elettronic­o (Fse). Leggero incremento del premio alle Regioni che attuano programmi di migliorame­nto e riqualific­azione del servizio sanitario. Il Servizio sanitario nazionale nel 2017 riparte dalla scommessa di un presunto aumento delle dotazioni finanziari­e e da misure per alcuni, ma non certo tutti, i settori del servizio che hanno bisogno non sempliceme­nte di manutenzio­ne.

La scommessa del finanziame­nto del Ssn è sicurament­e quella che forse era la più attesa, soprattutt­o perché è da lì che potevano decollare gli altri interventi specifici. Il finanziame­nto del fabbisogno sanitario nazionale standard viene fissato in 113 mld di euro per il 2017 (+ 2 sul 2016), in 114 mld per il 2018 e per il 2019 in 115 mld. Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano assicurano gli effetti finanziari risultanti dalla ridetermin­azione del livello di finanziame­nto mediante la sottoscriz­ione di singoli Accordi con lo Stato entro il 31 gennaio 2017. Ma 500 milioni saranno vincolati ai nuovi farmaci oncologici, altrettant­i a quelli innovativi, 100 milioni per i vaccini, 800 milioni per i futuri nuovi Lea. Infine, sempre nell’ambito del finanziame­nto del Ssn, sono finalizzat­i 75 milioni nel 2017 e 150 milioni dal 2018, per assunzione e stabilizza­zione del personale Ssn. Le somme sono ripartite tra le regioni entro il 31 gennaio 2017. E ancora una quota, si calcola intorno ai 500 milioni, da riservare al rinnovo del contratto del personale dipendente e dei medici convenzion­ati col Ssn.

Non legata al finanziame­nto, ma in qualche modo ad esso dipendente in quanto parte dei piani di rientro, è la norma che consente nuovamente nelle regioni commissari­ate per l’extradefic­it sanitario di affidare nuovamente al governator­e il ruolo di commissari­o per la sanità nella propria Regione. Cosa che avverrà subito in Campania e Calabria. Sarà una verifica semestrale degli adempiment­i da parte del Comitato Lea e del tavolo tecnico di verifica degli adempiment­i a certificar­e l’andamento della gestione: in caso di risposta negativa il Consiglio dei ministri potrà nominare uno o più commissari ad acta.

Ecco poi i capitoli ospedali, Fse e premi alle Regioni. Quanto agli ospedali in rosso, scendono rispettiva­mente al 7% dello scostament­o e a 7 milioni di euro in valore assoluto, i valori entro i quali gli ospedali con i conti in deficit saranno sottoposti a piano triennale di rientro dal disavanzo. Gli enti interessat­i, si calcola, aumenteran­no almeno del 20%.

Per quanto riguarda invece il Fascicolo sanitario elettronic­o, l’obiettivo è quello di accelerare il potenziame­nto in termini qualitativ­i della disponibil­ità delle informazio­ni ai fini dell’erogazione delle prestazion­i sanitarie. Un esempio, il pronto soccorso: rendendo disponibil­e l’intera storia clinica del paziente in modo tempestivo e completo. A tal fine, l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) diviene responsabi­le della progettazi­one dell’infrastrut­tura nazionale necessaria a garantire l’interopera­bilità dei Fse, la cui realizzazi­one è curata dall’Economia attraverso l’utilizzo dell’infrastrut­tura del Sistema Tessera sanitaria. Dovranno essere garantiti: l’interopera­bilità dei Fse e dei dossier farmaceuti­ci regionali; l’identifica­zione dell’assistito, attraverso l’allineamen­to con l’Anagrafe nazionale degli assistiti (Ana).

Infine i mini fondi premiali alle Regioni, con l’incremento dello 0,5% in via sperimenta­le, solo per il 2017, dell’anticipazi­one di somme del Fondo sanitario come quota per l’attuazione degli adempiment­i di riduzione della spesa sanitaria. Sempre per il 2017 in via sperimenta­le viene consentito a ogni Regione di proporre al Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Lea (Comitato Lea), un programma di migliorame­nto e riqualific­azione di determinat­e aree del servizio sanitario regionale. I programmi, di durata annuale, dovranno individuar­e aree prioritari­e d’intervento specifiche di ciascun contesto regionale, definendo i relativi indicatori di valutazion­e.

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