La via Ue per creare il fondo pubblico-privato sugli Npl
Chiamarla bad bank, è sbagliato. Non è una banca, bank nel senso stretto della parola, perché non eroga credito. E non è solo “bad” perché non gestisce crediti cattivi senza alcun valore ma crediti in sofferenza con possibilità in parte di recupero. Esiste invece più propriamente la Asset Management Company (AMC), un’istituzione in joint-venture pubblico-privato che secondo i tecnici della Bce può risolvere in maniera sistemica il problema del deconsolidamento delle sofferenze bancarie con intervento dello Stato, senza far scattare il bail-in ma solo il burden-sharing, con perdite circoscritte ad azionisti e detentori di obbligazioni subordinate.
La strada tracciata per questo tipo di soluzione, che risolverebbe una volta per tutte in via sistemica il problema della mole dei Npl del sistema bancario italiano, è tracciata in un approfondimento contenuto nell’ultima Financial Stability Review della Bce. La struttura proposta prevede la creazione di una società snella - con un capitale non di grandi dimensioni - posseduta per il 55% da privati e per il 45% dallo Stato: questo evita l’impatto su deficit e debito dello Stato, un vantaggio sfruttato nel caso della Nama irlandese e della Sareb spagnola (in quest’ultima lo Stato al 45% è entrato attraverso il Frob , Fund for orderly bank restructuring). Il peso per lo Stato, con questa AMC, è eventualmente circoscritto all’aumento del debito pubblico nella ricapitalizzazione precauzionale delle banche che non hanno accesso al mercato per fare l’aumento di capitale e nell’iniezione di capitale nella AMC stessa.
Questo speciale veicolo privato/pubblico per rastrellare i Npl si finanzia emettendo ob- bligazioni senior garantite dallo Stato: con il ricavato del collocamento dei bond acquista le sofferenze, e dunque non pesa sul sistema bancario perché le banche sue azioniste non devono farsi carico della sua raccolta di liquidità. La garanzia dello Stato sui bond emessi dalla AMC è consentita, non fa scattare il bail-in.
Il prezzo di acquisto dei Npl venduti alla AMC non potrebbe essere molto distante dalle quotazioni di mercato (per evitare lo stigma dell’aiuto di Stato) ma non sarebbe neppure un prezzo eccessivamente scontato come quello stabilito dal mercato quando la banca è costretta a vendere in tempi stretti. Il prezzo di cessione dei Npl alla AMC verrebbe fissato in base a un “fair value”, un valore intrinseco più alto di quello di mercato perché si terrebbe conto del miglior recupero del credito in tempi a quel punto più lunghi. Il prezzo di cessione dei Npl alla AMC deve comunque coprire le spese di gestione e legali delle sofferenze e anche l’incertezza su entità e tempi dei recuperi.
Il sistema-Paese, in questa struttura, mantiene dunque tutto il valore che si può estrarre da un portafoglio di crediti in sofferenza. Questa formula ha l’obiettivo principale di evitare la svendita delle sofferenze sul mercato, nei casi in cui le banche vengono messe sotto pressione dagli stress test e dallo Srep, e sono costrette a deconsolidare i Npl entro un arco di tempo prefissato.
Secondo questa tesi, propo- sta da John Fell, Maciej Grodzicki, Reiner Martin and Edward O’Brien, lo Stato può intervenire nel rispetto della nuova direttiva sulla risoluzione e risanamento delle banche Brrd e conforme alle norme sugli aiuti di stato per le banche (Comunicazione della Commissione Ue risalente al 2013). Questo intervento pubblico, che prevede lo Stato come azionista di minoranza nella AMC e garante delle obbligazioni emesse dalla AMC, non fa scattare il bail-in ma, questa la restrizione, può avvenire solo in seguito al burden-sharing, cioè conparte delle perdite a carico di azionisti e detentori di obbligazioni subordinate. La creazione di una AMC, come propone l’approfondimento della Bce, può avvenire contestualmente alla ricapitalizzazione precauzionale, come quella alla quale potrebbe ricorrere lo Stato italiano nel salvataggio del Monte dei Paschi di Siena, dovesse fallire l’operazione di mercato per l’aumento di capitale. L’intervento cosiddetto “precauzionale” a opera dello Stato, stando a fonti bene informate, incide in effetti sul prezzo della transazione, tanto sui Npl che sul capitale della banca. In seguito al burden sharing, e anche a un parziale uamento di capitale da parte dei privati, lo Stato trova un varco per entrare e coprire quell’ammanco di capitale specifico che viene indicato nello scenario avverso dello stress test (non nello scenario base): per questo viene descritto come “precauzionale”. Il prezzo di vendita dei Npl in questa operazione con AMC, essendo più alto di quello della svendita al mercato perché darebbe maggior tempo al recupero dei crediti, consente allo Stato di ridurre il suo intervento precauzionale sul capitale della ban banca.
STRUTTURA SNELLA La società si finanzia emettendo bond senior garantiti dallo Stato: con il ricavato del collocamento acquista le sofferenze