Inchiesta nomine, l’ex avvocato del Campidoglio: Raggi sapeva che era irregolare il contratto a Romeo
pIl sindaco di Roma, la pentastellata Virginia Raggi, era consapevole della natura «irregolare» del contratto al suo uomo di fiducia al Campidoglio, il capo segreteria Salvatore Romeo. Al punto che sarebbero state compiute presunte pressioni su Rodolfo Murra, l’ex avvocato del Comune, che si era opposto al nuovo incarico, ritenendolo non a norma. Una «forzatura» nella procedura d’assunzione dell’ex responsabile per le attività di controllo delle società partecipate dell’Amministrazione capitolina, come ha confermato alla Procura della Repubblica di Roma Rodolfo Murra, il cui mandato, scaduto il 23 novembre scorso, non è stato rinnovato per volere di Raffaele Marra, l’ex vice capo di gabinetto della Raggi, arrestato venerdì per corruzione e che in settimana sarà sottoposto a interogatorio di garanzia con l’immobiliarista Sergio Scarpellini (anche lui in carcere). Entrambi, riferiscono i loro avvocati, sono pronti a fornire la propria versione dei fatti all’Autorità giudiziaria. Mercoledì, invece, è previsto l’interrogatorio dell’ex assessore all’Ambiente Paola Muraro, indagata nel fascicolo sul “sistema rifiuti”nel Lazio.
L’inchiesta
La posizione del primo cittadino, dunque, potrebbe aggravarsi proprio nel fascicolo d’indagine sulle nomine fatte l’estate scorsa, poco dopo l’insediamento della Giunta M5S. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, responsabile del pool “reati contro la Pubblica ammi- nistrazione”, e della squadra mobile, al comando del dirigente Luigi Silipo. Nel fascicolo, allo stato, non ci sono indagati, anche se l’ipotesi che sia stato commesso un abuso d’ufficio nella delibera numero 19 del 9 agosto, quella per il nuovo contratto di Romeo, è tutt’altro che remota.
Le pressioni su Murra
Andiamo con ordine. Quando il Movimento 5 Stelle vince le elezioni amministrative, l’ex dipendente del Comune si mette in aspettativa. In questa fase la Raggi e Marra avrebbero mosso le loro pedine affinché Romeo fosse riassunto con un nuovo incarico e con contratto triplicato. A nulla servono i pareri contrari dell’ex assessore al Bilancio, Marcello Minenna, e dell’ex capo di gabinetto, Carla Raineri. La Raggi non si ferma neanche di fronte al parere negativo di Murra e dell’esperto di diritto amministrativo Aristide Police, chiamato ad analizzare la questione giuridica. La delibera sarà ugualmente approvata il 9 agosto, utilizzando un parere del 2010 con cui fu risolta una questione simile. Così Romeo viene portato nell’arco di poche settimane da un compenso lordo di 39mila euro annui a 120mila, poi tagliato a 93mila con una seconda deliberazione di Giunta, confermata in parte da un parere di Anac. Oltre al contratto di Romeo, i magistrati intendono verificare la regolarità anche delle nomine della Raineri, di Andrea Mazzillo, ex capo staff poi nominato assessore al Bilancio, e Antonio De Santis, delegato alla gestione del personale.
Persuadere la Raggi
Intanto dagli atti dell'inchiesta che venerdì ha portato in carcere Raffaele Marra emergono nuovi particolari. “L'eminenza grigia” della Giunta M5S di Roma era pronta a tutto per mantenere la centralità del suo ruolo nell'Amministrazione» capitolina. Voleva organizzare una campagna stampa, non riuscita, per persuadere il primo cittadino a lasciarlo in un ruolo di potere, cosa comunque avvenuta. Il 30 giugno ne parla con Ginevra L., segretaria dell'imprenditore Scarpellini (anche lui arrestato con Marra), cui assicura che in cambio sarà «a disposizione». Marra ha una strategia: far uscire sui giornali notizie per incutere il timore nella Raggi di apparire debole agli occhi dell'opinione pubblica. Nella telefonata il dirigente lascia intendere che vorrebbe che sui giornali fosse pubblicata una «visione diversa». Lo dice nelle intercettazioni: «Ma come, adesso lo avete nominato (vice capo di gabinetto, ndr) e ora che fate...allora vuol dire che comandano quelli di Milano, comandano quelli di Torino, allora questo non conta niente, cioè fate risultare che se mi sposta (la Raggi, ndr) è un danno enorme alla sua credibilità, alla sua immagine».
LE INDAGINI Martedì interrogatorio di garanzia per Marra e l’imprenditore Scarpellini I loro avvocati: pronti a riferire la propria versione