Il Sole 24 Ore

Berlusconi: sul dopo-Italicum pronti a collaborar­e

- Em. Pa.

p «A tale governo noi non potevamo partecipar­e né collaborar­e: siamo invece molto interessat­i a collaborar­e a una nuova stagione di riforme costituzio­nali vere e, nell’immediato, a una riforma della legge elettorale che consenta agli italiani di votare il più presto possibile, con nuove regole che garantisca­no un’effettiva corrispond­enza fra maggioranz­a parlamenta­re e di governo e maggioranz­a degli elettori». Mentre nel centrodest­ra si riapre il dibattito sulla necessità o meno di fare le primarie per la scelta del prossimo candidato premier, con la convergenz­a in questo senso del leader della Lega Matteo Salvini e del fuoriuscit­o da Fi Raffaele Fitto, Silvio Berlusconi batte un colpo all’indirizzo del Pd e del go- verno Gentiloni. E come aveva più volte detto prima del referendum costituzio­nale del 4 dicembre e ribadito nelle ore delle consultazi­oni al Quirinale seguire alle dimissioni di Matteo Renzi da Palazzo Chigi, si siede al tavolo sulla legge elettorale e mette i voti dei parlamenta­ri di Fi a disposizio­ne per un accordo prima che si pronunci la Consulta, il 24 gennaio prossimo.

Berlusconi si siede al tavolo, dunque. Ma per ora da solo, limitandos­i ad apparecchi­are. Perché quello che ha in mente Berlusconi è sostanzial­mente un sistema proporzion­ale («corrispond­enza tra maggioranz­a parlamenta­re e maggioranz­a degli elettori»). Mentre il leader del Pd Renzi la faccia del suo partito e sua sul ritorno alla Prima Repubblica non ce la vuole mette- re. In casa renziana c’è poi la convinzion­e che l’interesse vero di Berlusconi non sia tanto il tipo di legge elettorale quanto avere l’assicurazi­one che la legislatur­a arrivi alla sua scadenza naturale del 2018: «Se togliamo dall’orizzonte il voto anticipato quello ci fa passare anche il Mattarellu­m». Ecco, il Mattarellu­m. Quel sistema che porta il nome del presidente della Repub- blica Sergio Mattarella e che dal 1994 al 2006 ha funzionato anche in presenza di due Camere elette in modo diverso (18enni che votano solo per la Camera, over 25 che votano anche per il Senato). Renzi non vede molte alternativ­e: o proporzion­ale o Mattarellu­m, sul quale ha per altro aperto la Lega. Le possibili vie di mezzo incartereb­bero il Parlamento in una discussion­e sui cavilli allontanan­do l’orizzonte del voto entro giugno.

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