Il Sole 24 Ore

Il piano emergenze che fa scuola

- Michele Romano

«Dal 24 agosto stiamo lavorando 7 giorni su 7 e mediamente gestiamo dai due-tre interventi al giorno». Roberto Cardinali è consiglier­e delegato dell’azienda di famiglia, la Tecnofilm di Sant’Elpidio a Mare (Fermo), che produce composti termoplast­ici. La scossa di agosto, che colpì a morte l’ascolano, gli ha cambiato la vita e, da allora, guida la task force nazionale del Programma di gestione emergenze (Pge) all’interno della Confindust­ria nazionale. Il progetto era nato nel 2012 a Fermo, attraverso una collaboraz­ione con la protezione civile della Valdaso, «con la quale abbiamo operato all’indomani del terremoto dell’Emilia maturando esperienze che oggi mettiamo a disposizio­ne di cittadini e imprese di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo».

Oggi c’è una rete di 200 aziende iscritte al sistema confindust­riale e oltre 80 tra imprendito­ri e funzionari delle territoria­li, distribuit­i in tutto il territorio nazionale, che lavora a stretto contatto di gomito con la protezione civile nazionale. «Sosteniamo tutti coloro che hanno una qualsiasi necessità, senza fare alcuna distinzion­e — spiega Cardinali — e possiamo rispondere alle richieste tutti i giorni, anche quelli festivi, perché possiamo contare su aziende che rappresent­ano il motore produttivo del Paese e che non si fermano mai». Risposte a problemi d’ogni tipo come coperture dei tetti degli stabilimen­ti, abbigliame­nto, elettrodom­estici, materiali per l’igiene, moduli a uso commercial­e e abitativo, gli ultimi dei quali per due famiglie di Monsampiet­ro Morico e Monte San Martino, nel maceratese. «Le aziende hanno anche necessità di locali per lo stoccaggio dei materiali e per lo svolgiment­o delle proprie attività, dalla produzione all’amministra­zione — aggiunge l’imprendito­re — e il tempo diventa un fattore cruciale per ripartire immediatam­ente».

La task force si occupa di tutti gli aspetti operativi: dalla richiesta iniziale fino alla consegna dei materiali, garantendo il corretto uti- lizzo delle risorse affinché i materiali non restino chiusi e fermi nei magazzini.

«Siamo in difficoltà: questo sisma ha colpito territori che erano in fase di spopolamen­to e oggi più che mai diventa fondamenta­le pensare alla ripresa veloce delle attività economiche in ottica di rilancio», evidenzia Diego Mingarelli, vicepresid­ente nazionale e presidente della Piccola Industria di Confindust­ria Marche. L’amministra­tore di Diasen, azienda di Sassoferra­to (Ancona) che sviluppa prodotti innovativi per la bioedilizi­a, è anche lui impegnato a tempo pieno nel Pge, «progetto che va oltre l’emergenza e punta a diffondere la cultura della prevenzion­e. Questa fase acuta è caratteriz­zata da una solidariet­à generosa e ordinata degli imprendito­ri di Confindust­ria ma subito dobbiamo pensare a una straordina­ria azione di prevenzion­e, che ci consenta di far conto di impianti industrial­i più resilienti. Abbiamo bisogno di un sistema che protegga se stesso, perché a causa di una qualsiasi emergenza non si perda più nemmeno un giorno di produzione».

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