Il piano emergenze che fa scuola
«Dal 24 agosto stiamo lavorando 7 giorni su 7 e mediamente gestiamo dai due-tre interventi al giorno». Roberto Cardinali è consigliere delegato dell’azienda di famiglia, la Tecnofilm di Sant’Elpidio a Mare (Fermo), che produce composti termoplastici. La scossa di agosto, che colpì a morte l’ascolano, gli ha cambiato la vita e, da allora, guida la task force nazionale del Programma di gestione emergenze (Pge) all’interno della Confindustria nazionale. Il progetto era nato nel 2012 a Fermo, attraverso una collaborazione con la protezione civile della Valdaso, «con la quale abbiamo operato all’indomani del terremoto dell’Emilia maturando esperienze che oggi mettiamo a disposizione di cittadini e imprese di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo».
Oggi c’è una rete di 200 aziende iscritte al sistema confindustriale e oltre 80 tra imprenditori e funzionari delle territoriali, distribuiti in tutto il territorio nazionale, che lavora a stretto contatto di gomito con la protezione civile nazionale. «Sosteniamo tutti coloro che hanno una qualsiasi necessità, senza fare alcuna distinzione — spiega Cardinali — e possiamo rispondere alle richieste tutti i giorni, anche quelli festivi, perché possiamo contare su aziende che rappresentano il motore produttivo del Paese e che non si fermano mai». Risposte a problemi d’ogni tipo come coperture dei tetti degli stabilimenti, abbigliamento, elettrodomestici, materiali per l’igiene, moduli a uso commerciale e abitativo, gli ultimi dei quali per due famiglie di Monsampietro Morico e Monte San Martino, nel maceratese. «Le aziende hanno anche necessità di locali per lo stoccaggio dei materiali e per lo svolgimento delle proprie attività, dalla produzione all’amministrazione — aggiunge l’imprenditore — e il tempo diventa un fattore cruciale per ripartire immediatamente».
La task force si occupa di tutti gli aspetti operativi: dalla richiesta iniziale fino alla consegna dei materiali, garantendo il corretto uti- lizzo delle risorse affinché i materiali non restino chiusi e fermi nei magazzini.
«Siamo in difficoltà: questo sisma ha colpito territori che erano in fase di spopolamento e oggi più che mai diventa fondamentale pensare alla ripresa veloce delle attività economiche in ottica di rilancio», evidenzia Diego Mingarelli, vicepresidente nazionale e presidente della Piccola Industria di Confindustria Marche. L’amministratore di Diasen, azienda di Sassoferrato (Ancona) che sviluppa prodotti innovativi per la bioedilizia, è anche lui impegnato a tempo pieno nel Pge, «progetto che va oltre l’emergenza e punta a diffondere la cultura della prevenzione. Questa fase acuta è caratterizzata da una solidarietà generosa e ordinata degli imprenditori di Confindustria ma subito dobbiamo pensare a una straordinaria azione di prevenzione, che ci consenta di far conto di impianti industriali più resilienti. Abbiamo bisogno di un sistema che protegga se stesso, perché a causa di una qualsiasi emergenza non si perda più nemmeno un giorno di produzione».