Industria e sindacati in campo per la Tav
A qualche ora dalla ratifica degli accordi Italia-Francia sulla realizzazione della Torino-Lione, associazioni datoriali e sindacati piemontesi mandano un segnale di sostegno alla realizzazione dell’opera. L’appuntamento è nella sede dell’Unione, la volontà è quella di ribadire, come fa il presidente degli industriali torinesi Dario Gallina, che «per noi si tratta di un’opera importante, serve spingere l’acceleratore sul mani- fatturiero e la logistica, un gap che in Italia pesa per il 4% sui fatturati delle aziende. Bisogna guardare avanti, al 2027, alla realizzazione di una infrastruttura che ha un costo sostenibile nel tempo e che può contare sulle risorse europee; se fossero destinate ad altre aree sarebbe un autogol». Tra domani e martedì è atteso il voto di ratifica del Parlamento, a più di un mese, come ricorda il Commissario di Governo Paolo Foietta, dall’ok del Senato, «con un voto che ha superato i confini della maggioranza».
In parallelo, ricorda Mario Virano, direttore di Telt, «si sta procedendo in Francia con il voto dell’Assemblea». La ratifica dovrebbe rappresentare l’ultimo passaggio politico-formale per il progetto, con annesso il regolamento che introduce una serie di misure in chiave antimafia, sul modello della legislazione italiana, che varranno in territorio francese per il cantiere della Torino-Lione. «Oggi siamo arrivati al momento dell’avvio dei lavori definitivi e alla chiusura della fase autorizzativa, mentre in questi anni sono stati fatti lavori per realizzare 18 chilometri di tunnel, non solo sondaggi ma opere funzionali al futuro tunnel di base», aggiunge Foietta.
I lavori di realizzazione del tunnel di base e delle due stazioni internazionali, spiega Virano, saranno suddivisi in 12 lotti, 9 dei quali riguardano la realizzazione della Galleria del Moncenisio da 57 chilometri, a doppia canna.
Un’opera da 8,6 miliardi, con risorse europee a fondo perduto pari al 40% e con una prima tranche da 813,8 milioni di euro destinata, come prevede il Grant Agreement sottoscritto nel 2015, agli interventi da realizzare entro il 2019, del valore complessivo di 1,9 miliardi. Nel 2017 le gare per le prime opere e a metà 2018 l’apertura cantieri principali. Da un lato, dunque, «c’è il Piemonte che lavora e che aspetta questa decisione del Parlamento» come ribadisce il presidente della Regione Sergio Chiamparino. Dall’altra c’è l’amministrazione Cinque Stelle di Torino che ha ripetuto il suo no all’opera e gli esponenti del Movimento che si sono dati appuntamento oggi a Susa per un flash mob. «Martedì nell’aula della Camera si discuterà e voterà l’accordo Italia-Francia per la costruzione del Tav – scrivono i parlamentari nel sito del gruppo alla Camera – l’ultimo capitolo di una bruttissima storia di grandi opere che il Movimento 5 Stelle combatte da sempre. Per questo un’ampia delegazione di parlamentari M5S sarà presente a Susa insieme ai cittadini della Valle che ancora una volta si vedono inascoltati».
ENDORSEMENT Gallina (Unione industriale Torino): «È un’opera importante che spinge manifattura e logistica. Non farla sarebbe un autogol»