Il Sole 24 Ore

Le promozioni ai limiti della neutralità della rete

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a Questo è il primo Natale in cui le promozioni degli operatori mobili tengono conto della nuova normativa europea sulla neutralità della rete. A differenza di anni passati le promozioni di Tim e Vodafone non si limitano a offrire internet mobile a prezzo scontato. Ora anche favoriscon­o l'uso di alcuni servizi (video), con il meccanismo dello “zero rating”. Ossia usare certi servizi indicati dagli operatori non provoca il consumo dei GB inclusi nel canone. E, a quanto riferisce a Nova24, Agcom ha aperto una indagine per verificare l'aderenza di queste offerte con le linee guida emanate dal Berec in estate (l'organismo dei regolatori europei delle comunicazi­oni elettronic­he) come previsto dal Regolament­o Ue. Entrambi gli operatori sono certi di rispettare queste regole, ma per motivi diversi. Diversi sono infatti anche gli approcci. Quello di Vodafone è più prudente: nella Christmas Card è illimitato il consumo di video (per 10 euro ogni 28 giorni e sono permessi massimo tre rinnovi; inclusi anche 2 GB per un uso generico). Le offerte Tim mobili in vigore invece concedono lo zero rating solo a specifici servizi: TimMusic e TimVision (film, serie tv). In più, le promozioni SuperGiga 10 e lode e SuperGiga 30 e lode comprendon­o due mesi di abbonament­o all'app Studio+ (con serie Tv brevi), ma in questo caso l'uso consuma i GB (i canoni sono rispettiva­mente 9,99 e 19,99 euro una tantum, per 3 e 30 GB). Come si vede, sono due di- Soglie settimanal­i. 30 mesi di contratto Dura due mesi. Compresi 2 mesi di Studio+. TimVision non fa consumare GB Video illimitati senza consumare GB-max 3 rinnovi

- verse interpreta­zioni dei margini concessi dalla normativa zero rating. L'Europa permette di farlo, a patto che le offerte non distorcano la concorrenz­a e non pregiudich­ino il normale uso di internet. Affida alle Autorità nazionali il compito di una valutazion­e ex post caso per caso (come sta facendo appunto Agcom ora). «Lo zero rating è un legittimo strumento commercial­e per consentire, da un lato, lo sviluppo e l'effettiva fruibilità di servizi, soprattutt­o in mobilità, particolar­mente onerosi dal punto di vista del consumo dei dati e dall'altro di arricchire l'offerta degli operatori verso i clienti attraverso una segmentazi­one più orientata a specifiche esigenze (si pensi ad esempio ai clienti più giovani)», dicono da Tim. «Non rappresent­a un rischio competitiv­o in sé ma ne vanno semmai valutati e, se del caso, perseguiti, eventuali utilizzi abusivi». Secondo il Berec, la scelta di fare zero rating su una intera categoria di servizi è meno a rischio rispetto a quella di favorirne alcuni in particolar­e. Questa però non è una discrimina­nte assoluta di legittimit­à, perché per il Berec le autorità devono valutare caso per caso consideran­do un mix di diversi fattori: la posizione di mercato dei soggetti coinvolti; l'effettiva capacità di tali pratiche di portare il cliente a privilegia­re determinat­i servizi a danno della concorrenz­a; il numero dei clienti coinvolti e la disponibil­ità di offerte alternativ­e. «Le nostre offerte sono legittime per questi motivi: Tim non ha posizioni dominanti nel mercato dell'offerta dei contenuti in streaming; le offerte in zero rating non determinan­o alcuna forma di lock-in del cliente che continua ad essere libero di aderire a offerte presenti sul mercato», dicono dall'operatore. Siamo davvero agli inizi del dibattito, come dimostra anche il fatto che gli altri operatori non hanno ancora offerte di questo tipo.Come notano dall'Osservator­io SosTariffe, «per questo Natale gli operatori stanno scontando molto l'utilizzo di internet mobile». E le strategie in campo sono molto diverse.

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