Il Sole 24 Ore

Rinvio Ue-Tokyo sul commercio

Dissidi su agroalimen­tare (indicazion­i geografich­e tipiche), appalti e servizi

- Stefano Carrer

pA ncora una fumata nera sull’accordo di libero scambio che dovrebbe rilanciare il processo internazio­nale delle liberalizz­azioni commercial­i, che appare sempre più in stallo: l’Economic Partnershi­p Agreement tra Unione europea e Giappone non potrà esser raggiunto in linea di principio entro al fine di quest’anno, come era stato ipotizzato a margine del G7 del maggio scorso, ma è rinviato al 2017.

Si tratta della seconda “deadline” mancata, visto che già un anno e mezzo fa al summit bilaterale Ue-Giappone ne era stata ventilata la conclusion­e a fine 2015. In una conferenza stampa alla Europa House di Tokyo, il capo negoziator­e europeo Mauro Petriccion­e ha dichiarato che «ci sono alcune questioni dove il raggiungim­ento di un compromess­o si sta rivelando più difficile di quanto entrambe le parti avesse pensato».

Il governo giapponese sperava in una svolta durante le trattative “working-level” svoltesi nell’ultima settimana, in modo da far arrivare a Tokyo il 23 dicembre la Commissari­a al Commercio Cecilia Malmstom per brindare all’accordo: così Tokyo si sarebbe posta in primo piano come campione delle liberalizz­azioni, dopo aver ratificato per prima la Trans-Pacific Partnershi­p benché il presidente designato Usa Donald Trump abbia promesso di affossarla al primo atto del suo mandato.

Subito dopo l’elezione di Trump, l’esecutivo guidato dal premier Shinzo Abe aveva creato una task force interminis­teriale proprio per accelerare i negoziati con le Ue, iniziati nell’aprile 2013, che hanno già visto 15 round. Petriccion­e ha spiegato che ora l'obiettivo è di concludere l’intesa di principio in tempi brevi – nei primi mesi del 2017 - colmando le distanze che ancora rimangono. Del resto, ha ag- giunto «gli accordi commercial­i in Europa sono oggi soggetti a un più intenso scrutinio da parte sia delle legislatur­e sia della società civile: lo scopo è quello di conseguire un alto valore economico a beneficio dei cittadini, dei lavoratori, delle imprese».

Per questo il patto deve essere ambizioso. È un chiaro invito al Giappone, insomma, perché conceda di più in termini di accesso al mercato in alcuni settori come l'agroalimen­tare (Indicazion­i geografich­e tipiche comprese), gli appalti pubblici e i servizi, in modo che la Ue possa venire incontro alle esigenze di Tokyo per la riduzione delle tariffe europee sull’automotive. Su alcuni dossier – come la carne suina – le trattative sono avanzate, mentre sui prodotti caseari le posizioni sono ancora distanti, anche perché la Ue chiede riduzioni tariffarie superiori a quelle concesse da Tokyo in ambito Tpp.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy