Il Sole 24 Ore

«Agli azionisti Sondrio più opzioni societarie»

- Paolo Zucca

pPrima o poi la trasformaz­ione in Spa verrà proposta ai soci della Banca Popolare di Sondrio. «E ci auguriamo - ha detto il presidente Francesco Venosta in occasione dell’assemblea ordinaria dei soci a Bormio - possa essere discussa valutando serenament­e tutte le opzioni possibili: dal mantenimen­to della forma attuale alla trasformaz­ione in Spa abbinata alla costituzio­ne di una holding cooperativ­a».

A quest’ultimo obiettivo sembra puntare il vertice della banca che si dice eventualme­nte pronto a riconvocar­e i soci già a fine gennaio per deliberare, in assemblea straordina­ria, sulla trasformaz­ione societaria imposta dalla Riforma delle popolari decisa dal Governo nel gennaio 2015. Molto dipenderà dai nuovi pronunciam­enti prima del Consiglio di Stato e poi della Corte Costituzio­nale chiamati (su ricorsi diversi) a una valutazion­e dei decreti attuativi di Bankitalia e della stessa legittimit­à del Decreto di riforma poi trasformat­o in legge.

Dall’inizio di dicembre - come è noto - con il primo pronunciam­ento cautelativ­o del Consiglio di Stato (che ha sospeso alcuni punti significat­ivi dei decreti attuativi) per i soci e per gli stessi amministra­tori - come ha ammesso Venosta - è risultato impossibil­e arrivare in assemblea con elementi sufficient­i per discutere e deliberare. Condizione riconosciu­ta dal Tribunale di Milano che ha sospeso la parte straordina­ria dell’assemblea.

Chiusa rapidament­e l’assise ordinaria, agli oltre tremila presenti, è stata offerta una dettagliat­a ricostruzi­one. «Crediamo di avere fatto di tutto per garantire l’interesse dei soci e dei clienti, per la stabilità della banca. Abbiamo mandato molte let- tere alle autorità non abbiamo avuto risposte che ci permettess­ero di chiarire ciò che si sarebbe dovuto decidere».

Cosa accadrà ora non è chiaro. Con tutta probabilit­à l’ultima parola spetterà alla Consulta che si esprimerà sull’intero impianto della legge per la categoria. Realistico che ciò possa avvenire prima dell’assemblea di bilancio di fine aprile.

Toccherà poi ai soci che, secondo l’ex rettore della Bocconi, Roberto Ruozi, sapranno «mantenere caratteri distintivi anche nell’eventuale Spa». «In linea teorica, come ha notato la stessa Bce, non c’è evidenza di una debolezza specifica della cooperativ­a rispetto alla Spa - ha notato Venosta - casi negativi sono avvenuti con modelli diversi. Molto dipende dagli uomini, dall’agire nell’interesse della società e non per ragioni personali e di potere».

La costituzio­ne di una holding cooperativ­a, secondo il presidente, apre più opportunit­à di collaboraz­ione e non chiude l’interesse degli investitor­i di medio periodo ritenuti i più affini con la cultura di una banca cooperativ­a da 185mila soci. Di alleanze con Bper o con il Credito Valtelline­se che si erano fatti avanti, in questo contesto, non si parla.

«I nostri aumenti di capitale - ha ricordato il consiglier­e delegato Mario Alberto Pedranzini a proposito delle tesi sulla debolezza del modello cooperativ­o rispetto alla Spa - sono sempre avvenuti senza consorzio di garanzia, salvo l’ultimo dove però non è stato necessario alcun supporto esterno, sono bastati i nostri soci». La banca crescerà - ha assicurand­o sapendo di andare in controtend­enza - aprirà nuovi sportelli, con assunzioni, nel Triveneto e in Emilia Romagna.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy