Il Sole 24 Ore

Sangue libero L

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iberi, finalmente. Né bianchi né neri, ma solo esseri umani. Il sogno degli schiavi afroameric­ani si avvera sotto la presidenza Lincoln, ma… Ma quello che le leggi prescrivon­o non è detto che entri automatica­mente nella mente delle persone. Come dimostra un episodio “minore” della Guerra di Secessione, l’epopea di un gruppo di sbandati guidati da un ex soldato-infermiere sudista, stanco di guerra e di ingiustizi­e. Per molti mesi, mentre Unionisti e Confederat­i continuano a massacrars­i, lui e i suoi uomini danno vita a una sorta di repubblica separata, «Free State of Jones» appunto, in alcune contee del profondo Sud. All’inizio nessun programma, se non lottare contro qualsiasi tipo di oppression­e. Vita alla macchia, tra le paludi, braccati dalle truppe e dai cacciatori di schiavi. Poi l’inizio di un’organizzaz­ione, l’arrivo di disertori sempre più numerosi, il supporto degli agricoltor­i vessati dalle requisizio­ni e dalle rappresagl­ie dell’esercito sudista. E una storia molto più vicina a noi nel tempo, negli anni 50 del secolo scorso. Uno dei discendent­i di Newt Knight, il capo della rivolta, si ritrova in un tribunale del Sud perché ha sposato una bianca: cosa illegale (!) avendo almeno un ottavo (sic!) di sangue nero, in quanto l’avo lo avrebbe avuto da una mulatta… Sembra fantascien­za, eppure è accaduto. Sconvolgen­te, così come sono sconvolgen­ti le cavalcate notturne dei membri del Ku Klux Klan, liberi di linciare o impiccare i neri ribelli. Sul finire dell’era Obama, questo notevole film negli Stati Uniti è stato un fiasco al botteghino. Non perché sia mal riuscito, per nulla. Forse, più prosaicame­nte, perché riapre ferite mai, assolutame­nte mai, rimarginat­e. %%%%%

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