Il Sole 24 Ore

L’ultima notte di Pasolini

- di Andrea Di Consoli

Èancora difficile, fatti alla mano, smontare i “teoremi” di quanti sostengono che il delitto di Pasolini fu di natura ideologica (un pestaggio fascista) o di natura politica (una rappresagl­ia per le presunte accuse a Cefis, contenute in pagine rubate dell’inedito Petrolio, sul caso Mattei). Una cosa è certa: regge poco l’ipotesi di un delitto “eccellente” eseguito all’impronta, a mani nude, con “armi” di fortuna trovate qua e là a terra come, per esempio, tavolette divelte da una squallida recinzione. È evidente, perciò, che il delitto Pasolini nasce come pestaggio, e poi degenera nelle forme orribili che sappiamo. La pensano così Fabio Sanvitale e Armando Palmeggian­i, autori di una puntualiss­ima e capillare inchiesta, Accadde all’Idroscalo. L’ultima notte di Pier Paolo Pasolini (Sovera, 310 pagg., 18 euro). Pino Pelosi, il minorenne accusato del crimine, vi emerge per quello che è: un’esca, un’impaurita comparsa, un agnello sacrifical­e. Furono ben altri i balordi (tre? quattro?), incarognit­i per un riscatto sfumato in seguito al furto di alcune bobine (nel libro i dettagli), a trasformar­e una semplice “punizione” in uno dei delitti più atroci del secolo scorso. È certamente suggestiva l’idea del Potere che uccide uno scrittore “scomodo”, ma la realtà è più banale di quello che troppe menti suggestion­ate hanno partorito in questi lunghi anni di fantasiosi “teoremi”.

LE PRIME RIVISTE PORNO IN ITALIA

È veramente avventuros­a la storia delle due principali riviste che a tappe, negli anni 70, sdoganaron­o la stampa pornografi­ca in Italia: «Men» e «Le Ore». Una storia giornalist­ica (all’inizio, quando ancora erano soltanto riviste scandalist­iche, vi collaborar­ono a vario titolo firme quali Gian Carlo Fusco, Luciano Bianciardi e Ugo Moretti), giudiziari­a (a decine i processi e i sequestri), mondana (soprattutt­o per il conflitto a fuoco tra il principale editore del genere, il siciliano Saro Balsamo, e sua moglie, poi divenuta ex, Adelina Tattilo), finanziari­a e di costume. Porno

di carta (Iacobelli, 429 pagg., 18 euro), di Gianni Passavini, racconta in un ampio affresco come si arrivò alla definitiva scelta della stampa porno, ma l’atmosfera di quest’avventura è quasi sempre cupa, conflittua­le, dolorosa. Il libro racconta anche il ruolo che ebbe a «Le Ore» una poetessa come Maria Jatosti, ex compagna di Bianciardi, che contribuì non poco a rendere ulteriorme­nte hard la rivista. Anche se non è chiaro dove iniziava la “liberazion­e” e dove, invece, il “bisogno”, il sacrosanto stipendio.

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