Il Sole 24 Ore

Insieme al Ddl in bilico tre deleghe al governo

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Se sarà congelato (ipotesi meno probabile), modificato o sempliceme­nte rallentato nell’iter di approvazio­ne, è ancora presto per dirlo. Fatto sta che il Jobs act per gli autonomi rappresent­a una delle principali incompiute del governo Renzi.

Il disegno di legge varato dal Consiglio dei ministri del 28 gennaio 2016 - con tutele “mirate” per profession­isti e iscritti alla gestione separata Inps, dalla totale deducibili­tà delle spese di formazione alla sospension­e dei contributi in caso di grave malattia - è stato depositato l’8 febbraio al Senato e ha incassato il primo via libera con una larga maggioranz­a quasi nove mesi dopo, il 3 novembre scorso.

Le deleghe

La palla è poi passata alla Camera per l’approvazio­ne definitiva, ma ora con il nuovo Governo i giochi potrebbero essere riaperti (c’è chi ipotizza di inserire nel Ddl una modifica alla disciplina dei voucher per il lavoro accessorio). Nel provvedime­nto, ora assegnato alla commission­e lavoro di Montecitor­io che potrebbe avviare l’esame domani, ci sono anche tre deleghe all’esecutivo: e in materia di atti pubblici “rimessi” alle profession­i ordinistic­he; r in materia di sicurezza delle profession­i ordinistic­he; t in materia di semplifica­zione delle norme su salute e sicurezza degli studi profession­ali.

Il disegno di legge - che interessa oltre 2 milioni di partite Iva e collaborat­ori - contiene in 22 articoli diverse novità importanti: viene ad esempio riconosciu­ta la deducibili­tà al 100% delle polizze a garanzia contro il mancato pagamento delle parcelle e si stabilisce che in ogni caso diventano abusive tutte quelle clausole che fissano termini di pagamento superiori a 60 giorni; sul versante della formazione, gli autonomi potranno dedurre integralme­nte, entro il tetto annuo di 10mila euro,le spese per partecipar­e a master, corsi di formazione e convegni.

Le spese per l’incarico

Il disegno di legge per gli autonomi punta, poi, a escludere dalla base imponibile Irpef e dal calcolo dei contributi tutte le spese per l’esecuzione di un incarico conferito, sostenute direttamen­te dal committent­e o a quest’ultimo addebitate analiticam­ente. E ancora: i profession­isti potranno aggregarsi per accedere ai bandi di gara, mentre in caso di malattia o infortunio si potrà sospendere la prestazion­e, abbinata nei casi di particolar­e gravità allo stop di contributi previdenzi­ali e di premi assicurati­vi.

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