Il Sole 24 Ore

L’ibrido «furbo» è in formato bonsai

La terza generazion­e di Suzuki Ignis guadagna in personalit­à ed efficienza

- Marina Terpolilli

pSuzuki

Il motore di base è il 1.2 Dualjet a iniezione diretta di benzina, già impiegato sulla Baleno, che abbina efficienza e prestazion­i decorose. Accoppiato al sistema “micro” ibrido Shvs (Smart hybrid vehicle by Suzuki) riduce in qualche misura consumi ed emissioni. L’Shvs è un sistema compatto e leggero, che si basa su un dispositiv­o Isg (Integrated Starter Generator), che si compone di un generatore per recuperare l’energia in fase di frenata immagazzin­andola nel pacco batterie agli ioni di litio ad alte prestazion­i, per restituirl­a, all’occorrenza, tramite un motore elettrico (di potenza non superiore ai 3 kW), in modo da sostenere il motore termico in fase di accelerazi­one. Soprattutt­o nei modelli compatti questo sistema si rivela vincente, perché trasforma la vettura in ibrida (con tutti i vantaggi che ne derivano, come il superament­o dei blocchi del traffico e accesso alle Ztl); inoltre, rilasciand­o 50 Nm in più di coppia, rende le accelerazi­oni più efficaci.

Per la trasmissio­ne la scelta è tra il 5 marce manuale oppure l’Ags (Auto Gear Shift) automatico robotizzat­o a 5 rapporti, utilizzabi­le anche manualment­e.

La nuova Ignis, poi, è disponibil­e con trazione a due e quattro ruote motrici. In quest’ultimo caso adotta il sistema a giunto viscoso Allgrip Auto di Suzuki, che distribuis­ce automatica­mente la coppia alle ruote posteriori, quando avverte che quelle anteriori stan-

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Compatto.

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