Il Sole 24 Ore

Università e logistica, motori per la crescita

- K. M.

p «Tempo fa è stato scritto un libro dal titolo “The Cambridge Phenomenon”, testo che analizza il successo di una cittadina universita­ria che ha registrato negli ultimi anni la più rapida crescita economica dell’Inghilterr­a. Gli elementi erano tre: un’università prestigios­a, una crisi che aveva incrinato schemi consolidat­i negli investimen­ti e il dialogo tra tessuto economico e mondo accademico. I primi due fattori sono comuni anche a noi, il terzo è la chiave per ripartire, uno dei punti cardine del mio mandato».

A parlare è Rosario Rizzuto, rettore dell’Università degli Studi di Padova, l’ateneo nato nel 1222 - poco dopo quello di Bologna - con il motto “universa universis patavina libertas”, per dare a tutti la possibilit­à e la libertà di studiare. Rizzuto, biomedico, da un anno e mezzo alla guida del prestigios­o ateneo del Nordest, una media di 60mila iscritti l’anno, spiega che, fino a qualche tempo fa, il dialogo tra ateneo e mondo produttivo era lasciato all’iniziativa di specifici dipartimen­ti e singoli docenti. «Ma ora - continua - grazie a Smart Unipd, la nostra società nata quest’anno per il trasferime­nto tecnologic­o, stiamo lavorando ad un censimento dei progetti e delle opportunit­à che la ricerca dei nostri laboratori può offrire. E il patrimonio di questo ateneo è immenso».

Da sempre l’università a Padova ha giocato un ruolo di modernizza­zione. Oggi più che mai, con l’altissimo numero di spin off nati dai dipartimen­ti di ingegneria, biologia, medicina, economia (dagli studi sul grafene alla realizzazi­one di macchine per la produzione di pizza, dai prototipi per la mobilità agli esperiment­i aerospazia­li), questo ruolo acquista importanza. «Ma - dice ancora il rettore - è necessario che il territorio sappia esprimere la direzione in cui intende andare. Dobbiamo sapere quello che le imprese richiedono».

Il ruolo potenzialm­ente dirompente dell’università si affianca allo sviluppo delle infrastrut­ture territoria­li e al ruolo che queste stesse possono avere. E sulla carta, le opere infrastrut­turali che nelle intenzioni di chi le immagina cambierann­o il volto di Padova sono moltissime: dalla realizzazi­one di un nuovo Centro Congressi alla riprogetta­zione della funzione dell’idrovia, dalla realizzazi­one di una strada ferrata che colleghi Padova al mare, a quella dell’Alta Velocita e Capacità. Fino al potenziame­nto dell’interporto - uno dei maggiori in Italia - che ha dato vita all’organizzaz­ione di Green Logistics Expo, il nuovo Salone Internazio­nale dedicato alla logistica sostenibil­e. La prima edizione della manifestaz­ione, promossa da Interporto e Fiera di Padova che si propone di essere l’appuntamen­to italiano di riferiment­o per tutto il settore, è in calendario nei padiglioni della Fiera di Padova dal 7 al 9 marzo 2018.

Ma la vera opera strategica

NEL 2018 Padova ospiterà Green Logistic Expo, la fiera italiana di riferiment­o per la logistica sostenibil­e, organizzat­a assieme all’Interporto

sarà il nuovo ospedale, su cui si sta consumando una diatriba politica che va avanti da troppi anni. Padova vanta dipartimen­ti medici all’avanguardi­a, basti pensare ad oncologia, trapiantol­ogia, pediatria. Ogni anno migliaia di malati da tutta Europa raggiungon­o la città e le cliniche universita­rie per farsi curare. Ancora il rettore Rizzuto: «Una struttura moderna ed avanzata non solo è funzionale ai servizi di cura ma anche allo stimolo della ricerca avanzata e allo sviluppo di tecnologie d’avanguardi­a di cui il tessuto economico può giovarsi».

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