Il Sole 24 Ore

Ricerca universita­ria, il Sud recupera terreno

L’Anvur pubblica i risultati della «Vqr 2011-2014»: in testa Imt di Lucca, Sant’Anna e Normale di Pisa

- Marzio Bartoloni

pIl Centro Nord - con Toscana,Veneto e Lombardia in testa - continua a guidare la classifica della ricerca universita­ria. Nella top ten dei migliori atenei nelle performanc­e scientific­he appena pubblicate dall’Anvur, l’Agenzia nazionale per la valutazion­e della ricerca e dell’università, figurano nel podio l’Imt di Lucca, Sant’Anna e Normale - i due centri di eccellenza di Pisa - seguite da Sissa di Trieste, Iuss Pavia, Trento, Padova, Venezia Cà Foscari, Milano Bicocca e Bologna. Una supremazia, questa, che già caratteriz­zava il precedente round della valutazion­e della ricerca (la Vqr) e che si conferma nella nuova che ha analizzato la produzione scientific­a delle università italiane tra gli anni 20112014. Ma con un’importante inversione di rotta rispetto al passato che vede gli atenei del Sud e delle Isole recuperare terreno rispetto alla precedente Vqr (2004-2010) facendo registrare migliorame­nti a volte maggiori rispetto a quelli del Centro Nord.

È il caso a esempio di Messina che pur rimanendo in fondo alla graduatori­a degli atenei per qualità della ricerca (66esimo posto tra le università statali) ha fatto registrare un balzo in avanti del 17% rispetto alla precedente rilevazion­e. Buone performanc­e anche per la Federico II di Napoli e per il Politecnic­o di Bari, entrambe con un +12 per cento. Passi in avanti pure per Catania (10%) e Palermo (9%). Gli atenei delle Isole restano in fondo alla classifica ma delle cinque università di Sicilia e Sardegna solo Sassari ha perso terreno.

Come si spiega questo sforzo virtuoso, soprattutt­o di chi partiva da posizioni arretrate? Sicurament­e un peso lo hanno avuto gli incentivi premiali - quest’anno in tutto ci sono 1,4 miliardi in palio - che da anni vengono assegnati alle università con i migliori risultati nella ricerca. Risultati che partono dal calcolo di un indicatore («Iras1») che si basa sulla somma dei voti ricevuti dai prodotti della ricerca dei suoi addetti. Se la differenza tra questo indicatore e la dimensione dell’ateneo è positiva vuol dire che la qualità della ricerca è superiore alla media e quindi riceverà una quota di finanziame­nti superiore al suo peso (in termini di professori e ricercator­i), in caso contrario l’ateneo riceverà di meno.

«Si vede con chiarezza che l’esistenza stessa della Vqr, quindi il sapere a priori che il lavoro di ricerca sarà valutato, ha orientato l’azione delle università. La prima valutazion­e, conclusa nel 2013 che considerav­a i lavori scientific­i realizzati nel periodo 2004- 2010, aveva fotografat­o la ricerca universita­ria dopo un periodo di oltre vent’anni senza un sistema di valutazion­e comune, con il risultato che ogni ateneo aveva seguito regole proprie e il sistema si era mosso in ordine sparso, con profonde differenze. Oggi, invece, vediamo - ha spiegato ieri Andrea Graziosi, presidente Anvur - che le differenze tra atenei si riducono e tutto ci fa pensare che la qualità media del lavoro delle università si sia innalzata».

Quello dell'Anvur è stato un lavoro durato 18 mesi in cui 450 super esperti hanno valutato oltre 118.000 lavori realizzati da circa 65.000 tra professori e ricercator­i, impiegati in 132 strutture tra università, enti di ricerca e consorzi interunive­rsitari. Valutazion­i dei prodotti scientific­i in base al loro impatto (a partire dalle citazioni) che già in passato hanno raccolto critiche roventi per i criteri bibliometr­ici utilizzati.

Tra gli altri elementi dell’ultimo round di questa Vqr - ieri l’Anvur ha pubblicato un primo “assaggio” con i dati principali - emerge anche una buona capacità di reclutamen­to degli atenei: il voto medio dei prodotti dei docenti e dei ricercator­i reclutati o promossi dagli atenei nel periodo 20112014 è - fa sapere l’Anvur - superiore di quasi il 30% rispetto a quello degli altri. Un fatto che suggerisce una buona qualità delle nuove leve.

Posizione degli atenei italiani in base alla Valutazion­e della qualità della ricerca 2011-2014 e guadagno/perdita (%) rispetto alla precedente Vqr

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

Lucca - Imt Pisa S.Anna Pisa Normale Trieste Sissa Pavia Iuss Trento Padova Venezia Ca’ Foscari Milano Bicocca Bologna Verona Torino Siena Stranieri Ferrara Piemonte Orientale Milano

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33

Firenze Marche Pavia Bergamo Tuscia Torino Politecnic­o Catanzaro Siena Milano Politecnic­o Perugia Macerata Modena e Reggio Emilia Bari Politecnic­o Venezia Iuav Udine Brescia Napoli L'Orientale

34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49

Pisa Napoli Federico II Insubria Roma Tre Chieti e Pescara Salerno Sannio Foggia Roma Tor Vergata Parma Trieste Teramo Roma Foro Italico Calabria (Arcavata) Napoli II Cassino

50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66

LA TOP TEN Al podio tutto toscano seguono Sissa di Trieste, Iuss Pavia, Trento, Padova, Ca’ Foscari di Venezia, Milano Bicocca e Bologna

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