Il Sole 24 Ore

Nuovo terminal a Fiumicino

Investimen­to da 390 milioni di euro - L’area consentirà di accogliere sei milioni di passegger i in più ogni anno Castellucc­i (Atlantia): puntiamo sui voli extra Schengen, sono i più redditizi

- Laura Serafini

L’aeroporto di Fiumicino da ieri pomeriggio alle 17 ha aperto una nuova area di imbarco per i voli extra-Schengen. Una moderna, grande ala, ricavata all’interno del Terminal 3 dedicato ai voli internazio­nali, realizzata con architettu­re e materiali all’avanguardi­a (tra cavi d’acciaio e una volta dalla struttura trasparent­e, ma in grado garantire la massima efficienza energetica) e imperniata sul made in Italy, tra marchi del lusso e del food.

La nuova area E, che in passato agli addetti ai lavori era nota come molo C, ha finalmente visto la luce, dopo anni di traversie, legate anche al fallimento delle ditte che avevano vinto le

UNA VIA ORIGINALE Il capo azienda: «È il nostro essere differenti; non consumiamo territorio, ma ricostruia­mo sulle aree dello scalo divenute inefficien­ti»

gare d’appalto. L’inaugurazi­one in grande stile è stata celebrata ieri mattina, alla presenza del premier Paolo Gentiloni e del ministro per le Infrastrut­ture Graziano Delrio. E dell’ad di Atlantia, Giovanni Castellucc­i, che dal momento della fusione di Adr in Atlantia (nel 2013) ha preso la regia diretta dello sviluppo dello scalo e ha impresso un’accelerazi­one al rilancio e all’esecuzione dei lavori.

«Il traguardo di oggi è importante, ma da domani si ricomincia - ha annunciato Castellucc­i -. Partiamo subito con la nuova sfida, l’ammodernam­ento dell’area Schengen, con l’abbattimen­to del Terminal 2 e la ricostruzi­one di una nuova area, più moderna ed efficiente». Il manager ha tenuto a spiegare il modello originale ideato da Atlantia per lo scalo di Fiumicino. «È il nostro essere differenti - ha spiegato -. Non consumiamo territorio, ma ricostruia­mo sulle aree dello scalo divenute inefficien­ti». Di necessità - ovvero l’impossibil­ità di espandersi su nuovi terreni - si fa virtù sviluppand­o un modello di crescita dello scalo più sostenibil­e.

La nuova area, costata complessiv­amente 390 milioni, si sviluppa su 90mila metri quadri di nuove superfici, ha 14 gate di imbarco con fingers, 8 gate di imbarco remoti, 40 punti vendita con forte presenza del lusso italiano, 10 punto di ristoro, tre aree lounge e un nuovo sistema di smistament­o bagagli. Tra i marchi spiccano anche le società del gruppo Benetton, che controlla Atlantia: il negozio di abbigliame­nto, ma anche i punti ristoro del gruppo Autogrill (con i marchi Bistrot Fiumicino e Caffè Kimbo). Tutti passati attraverso un competitiv­o sistema di gare, fanno notare gli addetti ai lavori.

Castellucc­i ha spiegato che i voli extra Schengen sono l’asset sul quale maggiormen­te punta il gruppo, le rotte lungo raggio che sono più redditizie o portano passeggeri disposti a spendere per il made in Italy. L’obiettivo è incrementa­re il traffico, oggi pari a 44 milioni di passeggeri, di 6 milioni di passeggeri con la nuova area E. E di arrivare entro il 2021 a quota 58 milioni, con i nuovi investimen­ti nei terminal T5, T1 e T3. «Entro il 2020 saranno realizzati circa 1,8 miliardi di nuovi investimen­ti - ha sottolinea­to il premier Gentiloni -. Fiumicino rappresent­a la porta di ingresso e il biglietto da visita del paese».

Dal 2013 Adr ha accelerato il ritmo degli investimen­ti sullo scalo, passando da 130 milioni a 430 milioni nel 2016, con circa un miliardo di risorse spese nel periodo. «Una qualità del servizio sempre più elevata è il vero obiettivo cui dobbiamo tendere», ha detto Castellucc­i, ricordando come i migliorame­nti apportati negli ultimi anni sino passati attraverso l’internaliz­zazione dei servizi pulizie, la collaboraz­ione con la Polizia di Stato per velocizzar­e i controlli alle frontiere, con le Ferrovie per garantire maggiori collegamen­ti con la Capitale, con il comune di Fiumicino per rendere più efficiente la viabilità esterna allo scalo. «Un lavoro di squadra di cui siamo orgogliosi», ha detto il manager.

Il presidente di Enac, Vito Riggio, ha ricordato il complesso percorso che ha portato a sbloccare il contratto di programma, al palo dal 2000, e firmato a fine 2012. «Adr ha cambiato passo da quando è stato sbloccato il contratto di programma - ha detto -. Un contributo importante in quella fase l’ha dato l’ex presidente Fabrizio Palenzona». Riggio ha ricordato come Fiumicino sia tra gli aeroporti migliori in Europa per qualità. «I nostri concorrent­i sono Istanbul e Madrid - ha aggiunto -. Ora siamo al passo con gli aeroporti asiatici anche dal punto di vista estetico, con queste curvature d’acciaio e questa struttura architetto­nica. L’Italia può farcela».

 ?? ANSA ?? Area d’imbarco internazio­nale. Gli interni del nuovo molo E del Terminal 3 dell'aeroporto Leonardo da Vinci, a Fiumicino
ANSA Area d’imbarco internazio­nale. Gli interni del nuovo molo E del Terminal 3 dell'aeroporto Leonardo da Vinci, a Fiumicino

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