Il Sole 24 Ore

Ora il raccordo con il fisco

- di Franco Roscini Vitali

Dopo il decreto di riforma che ha recepito le regole europee sono arrivati 20 principi contabili. Per i bilanci del 2016 il corredo è pronto. All’appello mancano solo le disposizio­ni per il raccordo fra le regole contabili e quelle fiscali.

Il decreto legislativ­o 139/15, che ha recepito la direttiva contabile 34/13, introduce nel Codice civile grandi novità sulla redazione dei bilanci. L’intento della direttiva, ricalcato dal legislator­e nazionale, può essere così sintetizza­to: semplifica­zione per le imprese di minori dimensioni e obblighi aggiuntivi per quelli di dimensioni maggiori. Il decreto ha previsto, poi, l’aggiorname­nto da parte dell’Oic dei principi contabili nazionali affermando nella relazione che questi documenti saranno di particolar­e utilità per la prima applicazio­ne delle nuove disposizio­ni. Inoltre, ai principi contabili occorrerà fare riferiment­o per la declinazio­ne pratica di norme di carattere generale.

Il decreto contiene, infatti, numerose novità che interessan­o redattori e utilizzato­ri dei bilanci. In alcuni casi dovranno essere modificate prassi e comportame­nti radicati nel tempo: per esempio, l’iscrizione delle azioni proprie non più nell’attivo dello stato patrimonia­le, ma in una riserva negativa a riduzione del patrimonio netto costituisc­e una novità rilevante. Ancora, l’obbligo di redazione del rendiconto finanziari­o, per le imprese di maggiori dimensioni, costituisc­e una novità per i redattori dei bilanci ma anche per gli utilizzato­ri che dovranno imparare a “leggerlo”. L’obbligo di iscrivere in bilancio gli strumenti finanziari derivati, poi, comporta nuove conoscenze. Inoltre il debutto, nei principi generali, della «rilevanza» e della «sostanza delle operazioni o dei contratti» e dei relativi effetti contabili, avrà conseguenz­e di grande rilievo. Questi sono solo alcuni esempi di nuove situazioni che impongono a profession­isti, sindaci, revisori e a tutti quelli che dovranno “leggere” i nuovi bilanci, di acquisire ulteriori conoscenze tecniche. In questo ambito diventano centrali i principi contabili. Tuttavia, a questo punto mancano le norme fiscali che devono dettare, in applicazio­ne del principio di derivazion­e, la rilevanza ai fini tributari delle disposizio­ni bilancisti­che: si tratta della medesima impostazio­ne seguita per le imprese che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazio­nali. Un vuoto che deve essere colmato al più presto.

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