Debito, nel 2016 il costo cala allo 0,55%
pCala il costo delle emissioni di titoli del debito pubblico la cui “vita media” resta attorno ai 6,7 anni. Proprio ieri, nel giorno del varo del decreto banche che prevede misure capaci di incrementare il debito pubblico di ulteriori 20 miliardi nel 2017, grazie alla risoluzione approvata dalle Camera, il ministero dell’Economia ha pubblicato le linee guida per la gestione del debito pubblico nell’anno che verrà. Il 2017 sarà diverso dall’anno che sta per chiudersi anche perché le esigenze di finanziamento saranno superiori. Le scadenze del prossimo anno sono pari, infatti, a poco meno di 216 miliardi di euro (escludendo i BOT), ossia oltre 30 miliardi in più del 2016, di cui circa 3,3 miliardi derivanti dal programma estero.
Quest’anno, come si diceva, è invece ulteriormente diminuito il costo del debito, visto che la media annua s’è attestata allo 0,55%, da confrontare con lo 0,70% del 2015. L’Italia come gli altri paesi dell’Eurozona, continua a beneficiare degli effetti del Qe della Bce, che prevede acquisti mensili per 80 miliardi fino al marzo prossimo per poi scendere a 60 miliardi dall’aprile in avanti. Nel 2016, in particolare, sono stati emessi complessivamente, al netto delle operazioni di concambio, titoli per 399,9 miliardi di euro. Il 61,8% delle emissioni è costituito da titoli a medio-lungo termine e il 38,2% da BOT .
Il Tesoro punta a mantenere a 6,7 anni la vita residua del debito pubblico anche l’anno prossimo, anno in cui le esigenze di finanziamento saranno come detto supe- riori di oltre 30 miliardi. «Ai fini della gestione del rischio di rifinanziamento - si legge nel documento pubblicato ieri - verrà attuata un’accurata calibrazione delle nuove scadenze in modo che la vita media del debito rappresentato dai titoli di Stato, che nel 2016 ha raggiunto i 6,76 anni - in ulteriore crescita quindi rispetto al livello del 2015 - rimanga sui medesimi livelli».
Nel 2017 scadranno BOT oggi in circolazione per poco oltre 107 miliardi, un importo inferiore a quello analogo del 2016 (115 mi-
L’ANNO NUOVO Nel 2017 esigenze di finanziamento superiori di oltre 30 miliardi. Scadenze per 216 miliardi escludendo i BoT. Btp Italia: possibili riacquisti
liardi). Di conseguenza, scrive il Tesoro «sarà fisiologico ipotizzare emissioni nette positive di BOT». Per i due BTp Italia (circa 39 miliardi) in scadenza il prossimo anno il Tesoro non esclude poi possibili concambi o riacquisti: «Nel 2017 - si legge ancora in nota - oltre ai due collocamenti canonici, con titoli che potranno avere scadenza tra i 6 e gli 8 anni, il Tesoro in corso d’anno si riserva di approfondire la possibilità di gestire tali rilevanti scadenze anche mediante operazioni di concambio o riacquisto; ove l’analisi di fattibilità di tali operazioni dia esito positivo, saranno accuratamente studiate le modalità di esecuzione più efficienti».