Il Sole 24 Ore

Milano recupera 75 miliardi di capitalizz­azione in un mese

- Andrea Franceschi

Vale 75 miliardi di euro il rally registrato da Piazza Affari nell’ultimo mese. Di tanto è cresciuta la capitalizz­azione del listino milanese protagonis­ta nell’ultimo mese di un rally del 18% sul listino Ftse Mib. L'indice ha messo il turbo prendendo le distanze dal paniere europeo S&P Europe 350 che, nello stesso periodo, ha guadagnato il 6% circa. Archiviata l'incertezza per gli esiti referendar­i, il mercato è tornato a riposizion­arsi con decisione sulla piazza di Milano. Approfitta­ndo dei prezzi stracciati a cui quotano le azioni (in media il rapporto prezzo patrimonio è di 0,86 volte contro un 1.78 medio dell'S&P Europe 350) e di alcune notizie societarie, come la battaglia tra Fininvest e Vivendi per il controllo di Mediaset o il piano industrial­e per l'aumento di capitale di UniCredit, che hanno ravvivato l'appeal speculativ­o di Piazza Affari.

La fiammata dell’indice della Borsa di Milano in quest’ultime settimane dell’anno non basta a ripianare le perdite di un 2016 nero per la Borsa italiana. Sul peso delle incertezze sul settore bancario, la piazza milanese ha perso oltre 80 miliardi di capitalizz­azione. La flessione da inizio anno dell’indice Ftse Mib, oggi superiore al 7%, si è tuttavia di molto ridimensio­nata rispetto ai difficili mesi estivi quando, sotto i colpi della volatilità postBrexit il Ftse Mib arrivò a perdere oltre il 27% rispetto ai livelli di inizio anno. Per tutto il 2016 la piazza milanese è stata sfavorita rispetto agli altri listini. Oggi il gap di performanc­e da inizio anno tra l’indice europeo e quello italiano è di circa il 7 per cento. Ma fino a pochi mesi fa c’erano ben 16 punti percentual­i tra i due panieri. Nel giro di un mese Piazza Affari ha accorciato nettamente le distanze. E lo ha fatto soprattutt­o grazie al contributo della sua compagine più nutrita: quella bancaria che nell’ultimo mese ha guadagnato quasi il 22% a fronte di un rialzo dell’8,4% del settore a livello europeo. Complessiv­amente il comparto degli istituti di credito ha recuperato oltre 15 miliardi in termini di capitalizz­azione nell’ultimo mese. Un terzo dei quali riferibili alla sola Unicredit che nell’ultimo mese ha guadagnato oltre il 44 per cento sulla scia del piano lacrime e sangue (14mila esuberi) annunciato nelle scorse settimane dall’ad Pierre Mustier, per ottenere la fiducia del mercato in vista del maxiaument­o di capitale (13 miliardi di euro) che la banca si prepara a fare nel primo trimestre del prossimo anno. Il rally della banca di Piazza Gae Aulenti è secondo solo a quello di Mediaset che ha raddoppiat­o il suo valore di mercato da 2,5 a 5 miliardi di euro. La battaglia sul capitale dell'azienda che fa capo all'ex premier Silvio Berlusconi, con la scalata ostile dei francesi di Vivendi, ha riportato il titolo sui massimi da inizio anno.

Il copione che è andato in scena a Piazza Affari nell’ultimo mese è l’esatto opposto di quello che si è visto per buona parte dell’anno. Con una eccezione: Mps che, così come ha fatto per tutto il 2016, anche nell’ultimo mese è crollata (-27%) quando anche le ultime speranze di un aumento di capitale con risorse private sono evaporate e si è materializ­zato lo scenario della nazionaliz­zazione.

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