Il Sole 24 Ore

La Ferrero cresce in Italia e all’estero

La campagna di comunicazi­one sulla trasparenz­a spinge le vendite di Nutella PIEMONTE

- Emanuele Scarci

pFerrero spa, la capogruppo italiana del gruppo di Alba, ha chiuso il suo esercizio civilistic­o 2015/16 (al 31 agosto) con ricavi per 2,67 miliardi. In una nota, la società spiega che i risultati non sono confrontab­ili con quelli dello scorso anno perchè nei mesi scorsi Ferrero ha proceduto a una riorganizz­azione societaria che ha portato alla nascita di quattro nuove entità giuridiche (produzione, marketing, management e ingegneria) partecipat­e al 100% da Ferrero Spa. La discontinu­ità inerente l’assetto societario e lo sfasamento temporale con il quale si è realizzata nel corso dell’anno fiscale, non permette un confronto con i dati di bilancio dello scorso anno.

La multinazio­nale della Nutella sottolinea che le vendite hanno mostrato un leggero progresso sia in Italia che all’estero: dello 0,5% sul mercato nazionale a 1,42 miliardi e del 2% all’estero con un export di 915 milioni. L’utile netto d’esercizio, anch’esso non confrontab­ile con quello dell’anno passato, ha evidenziat­o un risultato positivo per 201 milioni con un’incidenza sui ricavi del 7,5%.

Sul fronte dell’occupazion­e, il numero dei dipendenti si è incrementa­to di 166 unità. Cospicui gli investimen­ti: Ferrero ha investito nell’esercizio 24,6 milioni in beni materiali che, nell’arco degli ultimi nove esercizi, superano complessiv­amente la boa dei 900 milioni.

L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio e ha nominato il nuovo cda per il prossimo anno, composto dal presidente, confermato, Francesco Paolo Fulci e i consiglier­i Alessandro d’Este, Giuseppe Del Duca, Edo Milanesio, Bruno Ferroni e Bartolomeo Salomone.

Nel business dei dolciari Ferrero è un big in tutti i settori in cui opera: nelle creme spalmabili la quota di mercato, con Nutella, supera l’80%; nelle merendine schiera Brioss, Kinder e Fiesta con circa il 20% di quota; nei pastigliag­gi opera con Tic Tac, con il 17%, e segue il leader Perfetti Van Melle; negli snack al cioccolato compete con Duplo, Kinder, Tronky e si ritaglia una maxi quota di mercato di oltre il 60%, davanti a Mars.

In occasione di una visita organizzat­a nello stabilimen­to di Alba, Laurent Cremona, responsabi­le del prodotto Nutella nel mondo, ha ammesso che lo scorso anno le vendite della Nutella sono scese del 3-4% in Italia, un mercato che incide per il 12% del consumo mondiale.

L’ad di Ferrero Italia Alessandro d’Este ha detto che «le vendite della Nutella in Italia crescono del 4% nel quadrimest­re che si chiude a dicembre 2016, dopo un boom a due cifre a novembre, grazie anche alla campagna di apertura avviata da Ferrero sulla difesa dell’olio di palma».

«La campagna di comunicazi­one e di trasparenz­a, come quella di fare visitare i nostri stabilimen­ti - ha aggiunto il top manager - ci ha permesso, nell’ultimo quadrimest­re, una bella inversione di tendenza: stiamo registrand­o una crescita del 4% di vendite della Nutella in Italia. Mentre a livello globale guadagniam­o oltre il 2%».

Posto che il mercato italiano è in coma profonda da tempo (+0,5% a valore nel 2016 dei prodotti confeziona­ti) «noi - ha sottolinea­to d’Este - pensiamo di crescere a livello di ricavi fra l’1 e il 2%. Stiamo facendo meglio del mercato».

Va decisament­e meglio all’estero «dove i nostri prodotti sono molto apprezzati e in grande sviluppo - ha concluso d’Este - . Il gruppo ha confermato una crescita dell'8,5% a livello mondiale, relativame­nte all'anno fiscale 2016 chiuso ad agosto a 10 miliardi di ricavi».

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