Usa e Giappone spingono le vendite extra-Ue
Durerà? Per ora la locomotiva dell’export italiano extra-Ue viaggia. Direzione, Usa ed Estremo Oriente.
Come ha certificato ieri l’Istat, a novembre – rispetto al mese precedente – le esportazioni italiane verso i mercati extra europei sono, infatti, cresciute del 3,4 per cento. Si tratta del terzo aumento mensile positivo, dopo quello – anomalo e a due cifre – di agosto e quello più contenuto di settembre.
Un dato in forte aumento si registra anche su base annua. A novembre (rispetto allo stesso me- se del 2015) le venidte sono cresciute del 5,6%, in virtù del balzo dei beni di consumo non durevoli (+10%) e dei beni strumentali (+7,3%, quì il dato è dovuto, per oltre la metà, alla vendita di mezzi di navigazione marittima).
L’Istat inoltre sottolinea poi come, su base mensile, anche per le importazioni italiane il dato sia roseo: +1,4 per cento.
In questo quadro, il surplus commerciale (+3,96 miliardi di euro) è superiore a quello dello stesso mese del 2015 (che era di +3,30 miliardi).
Sul mese, performance positive per tutti i principali raggruppamenti di industrie (a esclusione dei beni di consumo durevoli, -3,2%): l’energia (+21,1%) e i beni strumentali (+4,7%) registrano un incremento più marcato della media.
Sull’anno, invece, le esportazioni sono i n forte aumento (+5,6%): crescono a due cifre i beni di consumo non durevoli (+ 10%) , ma anche i beni stru- mentali (+7,3%, dovuto per oltre la metà alla vendita di mezzi di navigazione marittima). Male le vendite di energia (-7,4%) e di beni di consumo durevoli (-3,6 per cento).
Va anche sottolineato, però, che sul periodo gennaio-novembre 2016, rispetto allo stesso arco temporale 2015, il dato è negativo: -1,7%, anche se a pesare fortemente (con un -33,2%) è soprattutto la vendita di energia). Ma quali Paesi hanno acquistato più “Made in Italy”? A novembre 2016 (sullo stesso mese 2015) a marciare forte sono state le vendite di beni verso Stati Uniti (+15,4%), Giappone (+14,2%), Ci- na (+12,9%), Turchia (+7,9%) e Svizzera (+7,5%). Bene anche i Paesi Mercosur (+5,3%) e l’area Opec (+4,5%), che segnano invece un incremento ma un po’ più contenuto. Male ancora la Russia (-0,9% anche se diminuisce la flessione) e in lieve calo i paesi Asean,-0,5%, un dato comunque in controtendenza sulle performance dell’anno che vedono complessivamente il Far East in territorio positivo.
«Il commercio estero italiano non smette mai di stupire e anche i dati dell’extra Ue di novembre 2016 lo confermano – osserva Andrea Goldstein, managing director di Nomisma –. È di tutto ri- spetto sia l’espansione delle esportazioni (+3,4%), sia il balzo in avanti del surplus commerciale (un bel +662 milioni rispetto allo stesso mese del 2015). Praticamente tutte le aree registrano un segno ampiamente positivo, e a far la parte del leone sono mercati G20 come Stati Uniti, Giappone, Cina, Turchia e persino il Mercosur che pure vive una stagione congiunturale complessa».
Con proiezioni proprie, basate sui dati Istat, intanto Coldiretti ha calcolato che quest’anno sarà record per l’agroalimentare “Made in Italy” sulle tavole estere, per le festività: «L’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi dovrebbe raggiungere i 3,2 miliardi di euro, in aumento del tre per cento».
FIORE ALL’OCCHIELLO La Coldiretti: «È record storico per il made in Italy alimentare sulle tavole delle festività di tutto il mondo (3,2 miliardi di export)»