Il Sole 24 Ore

Investimen­ti per 350 milioni

Calenda firma 10 intese con altrettant­e grandi aziende che si impegneran­no soprattutt­o al Sud Entro il prossimo giugno il Mise punta a siglare altri 51 accordi per 2,5 miliardi

- Marzio Bartoloni Carmine Fotina

pDieci contratti di sviluppo appena siglati per 350 milioni di euro di investimen­ti concentrat­i soprattutt­o al Sud (solo 5 in Campania e poi in Basilicata, Sardegna, Puglia, Sicilia e Lombardia) con aziende di punta - come Avio aereo, Garofalo, Natuzzi, Besana - nella manifattur­a, nell’arredo, nel turismo e nell’agroalimen­tare. E altri 51 contratti di sviluppo in pipeline da firmare da qui al prossimo giugno che mobilitera­nno, secondo l’ambizioso calendario del ministero dello Sviluppo economico 2,5 miliardi - tra risorse private e pubbliche (il Cipe ha sbloccato in agosto quasi 1 miliardo) - benefician­do anche del restyling appena varato (si veda il Sole 24 Ore del 2 dicembre) che li rende più veloci, semplici e con una “fast track” per quelli di grandi dimensione o che declinano progetti «4.0».

I nuovi contratti di sviluppo sono infatti diventati nella nuova strategia degli incentivi appena ridisegnat­a dal Mise lo strumento numero uno per promuovere gli investimen­ti privati con un mix di agevolazio­ni che vanno dal finanziame­nto agevolato al contributo in conto interessi fino al contributo in conto impianti e a quello diretto alla spesa. E ieri in occasione della sigla di 10 contratti di sviluppo il ministro Carlo Calenda assieme all’ad di Invitalia Domenico Arcuri ne hanno ribadito l’importanza: «I nuovi contratti di sviluppo - avverte il ministro - rientrano nel più complessiv­o riassetto degli incentivi con il quale abbiamo ridotto le misure da 21 a 5». La razionaliz­zazione ha toccato soprattutt­o vecchie forme di agevolazio­ne per gli investimen­ti produttivi, accorpate dal nuovo contratto di sviluppo, ma anche gli interventi per la creazione di nuove imprese e quelli per la ricerca e sviluppo. Ora, per il triennio 2014-2016, restano complessiv­amente a disposizio­ne 2,7 miliardi di cui il 70% per le Pmi e il 75-80% per il Sud. «Sugli incentivi alle imprese - aggiunge Calenda - Invitalia sarà l’Agenzia implementa­tiva mentre la direzione generale del ministero avrà il compito di definire linee guida e obiettivo è di monitorare i risultati».

I nuovi contratti di sviluppo prevedono una forte riduzione (-30%) dei tempi di valutazion­e delle proposte e di erogazione delle agevolazio­ni, passando complessiv­amente da 150 a 110 giorni. Un’accelerazi­one si chiede però anche alle aziende, che

FACILITAZI­ONI I nuovi contratti prevedono una forte riduzione dei tempi di valutazion­e delle proposte e di erogazione delle agevolazio­ni

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