La città metropolitana riporta la sindaca all’Osservatorio Tav
PIEMONTE L’ex provincia ribalta la scelta 5Stelle
pIl Consiglio Comunale di Torino, che ha una maggioranza del Movimento 5 stelle, aveva votato nei giorni scorsi per l’uscita della città dall’Osservatorio sulla Torino-Lione. Ma ieri il Consiglio della Città Metropolitana (in pratica l’ex Provincia di Torino) ha ribaltato la decisione, obbligando il sindaco pentasellato, Chiara Appendino, a proseguire l’attività di partecipazione all’Osservatorio.
In mome della Tav, dunque, il Pd ed il centrodestra si sono compattati per mettere in minoranza i 5 stelle. Più un gesto dimostrativo che altro, considerando i limitatissimi poteri della Città Metropolitana e le risorse ancora più scarse. Ma anche la presa di posizione del Comune di Torino era poco più di un gesto di sfida senza conseguenze pratiche di rilievo. Utile a migliorare le relazioni della maggioranza con le frange No Tav già deluse per le scel- te urbanistiche della nuova giunta, in contrasto con gli impegni della campagna elettorale (dal tracciato della futura linea 2 del metrò sino al sottopasso di corso Grosseto dalle concessioni per nuovi supermercati e centri commerciali sino a quelle per un nuovo zoo urbano).
Ma ieri i sostenitori dell’alta velocità ferroviaria hanno anche potuto festeggiare il penultimo passo per l’accordo sul collegamento tra Torino e Lione. Il provvedimento, che era stato approvato in via definitiva dal Parlamento italiano, è stato approvato ieri dall’Assemblée nationale francese. Manca soltanto l’ultimo passaggio, al Senato transalpino. Ma se ne riparle- rà all’inizio del 2017 perché i lavori parlamentari a Parigi sono terminati per le festività di fine anno e riprenderanno il 10 gennaio.
A quel punto, dopo l’approvazione definitiva anche da parte francese, potranno essere lanciati i bandi entro il 2017 per poter poi aprire i cantieri l’anno successivo. I lavori dovrebbero proseguire per una dozzina d’anni per arrivare all’ultimazione di un’opera considerata, dai sostenitori dalla Tav, strategica per l’intero continente. Soprattutto in considerazione della velocità con cui si sta procedendo alla cistruzione della Via della Seta ferroviaria che metterà in relazione l’Europa (ed il Nord Africa) con l’Asia sino a Pechino, passando per la Russia e l’Asia Centrale. Un’opera colossale che potrebbe proseguire utilizzando proprio l’alta velocità da Trieste a Torino per raggiungere poi Lione.
AVANTI L’ITER FRANCESE Intanto l’opera ferroviaria è stata approvata ieri a Parigi definitivamente dai deputati transalpini: a gennaio toccherà al Senato