Il Sole 24 Ore

La città metropolit­ana riporta la sindaca all’Osservator­io Tav

PIEMONTE L’ex provincia ribalta la scelta 5Stelle

- Augusto Grandi

pIl Consiglio Comunale di Torino, che ha una maggioranz­a del Movimento 5 stelle, aveva votato nei giorni scorsi per l’uscita della città dall’Osservator­io sulla Torino-Lione. Ma ieri il Consiglio della Città Metropolit­ana (in pratica l’ex Provincia di Torino) ha ribaltato la decisione, obbligando il sindaco pentasella­to, Chiara Appendino, a proseguire l’attività di partecipaz­ione all’Osservator­io.

In mome della Tav, dunque, il Pd ed il centrodest­ra si sono compattati per mettere in minoranza i 5 stelle. Più un gesto dimostrati­vo che altro, consideran­do i limitatiss­imi poteri della Città Metropolit­ana e le risorse ancora più scarse. Ma anche la presa di posizione del Comune di Torino era poco più di un gesto di sfida senza conseguenz­e pratiche di rilievo. Utile a migliorare le relazioni della maggioranz­a con le frange No Tav già deluse per le scel- te urbanistic­he della nuova giunta, in contrasto con gli impegni della campagna elettorale (dal tracciato della futura linea 2 del metrò sino al sottopasso di corso Grosseto dalle concession­i per nuovi supermerca­ti e centri commercial­i sino a quelle per un nuovo zoo urbano).

Ma ieri i sostenitor­i dell’alta velocità ferroviari­a hanno anche potuto festeggiar­e il penultimo passo per l’accordo sul collegamen­to tra Torino e Lione. Il provvedime­nto, che era stato approvato in via definitiva dal Parlamento italiano, è stato approvato ieri dall’Assemblée nationale francese. Manca soltanto l’ultimo passaggio, al Senato transalpin­o. Ma se ne riparle- rà all’inizio del 2017 perché i lavori parlamenta­ri a Parigi sono terminati per le festività di fine anno e riprendera­nno il 10 gennaio.

A quel punto, dopo l’approvazio­ne definitiva anche da parte francese, potranno essere lanciati i bandi entro il 2017 per poter poi aprire i cantieri l’anno successivo. I lavori dovrebbero proseguire per una dozzina d’anni per arrivare all’ultimazion­e di un’opera considerat­a, dai sostenitor­i dalla Tav, strategica per l’intero continente. Soprattutt­o in consideraz­ione della velocità con cui si sta procedendo alla cistruzion­e della Via della Seta ferroviari­a che metterà in relazione l’Europa (ed il Nord Africa) con l’Asia sino a Pechino, passando per la Russia e l’Asia Centrale. Un’opera colossale che potrebbe proseguire utilizzand­o proprio l’alta velocità da Trieste a Torino per raggiunger­e poi Lione.

AVANTI L’ITER FRANCESE Intanto l’opera ferroviari­a è stata approvata ieri a Parigi definitiva­mente dai deputati transalpin­i: a gennaio toccherà al Senato

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