Così cambiano i contratti
Come anticipato dal Sole 24 ore del 2 dicembre i contratti di sviluppo diventano lo strumento principale per l’attrazione investimenti. Previsti tempi più rapidi e meno burocrazia e una fast track per i progetti grandi e «4.0» dovranno inviare la comunicazione di avvio dell’investimento al massimo entro sei mesi dalla sottoscrizione del contratto, pena la decadenza delle agevolazioni. Le proposte di contratto di sviluppo di rilevanti dimensioni prevedono poi un ruolo diretto delle amministrazioni regionali che, attraverso la stipula di specifici accordi, possono cofinanziare i progetti. In più questi grandi accordi - almeno 50 milioni di investimento, con grandi ricadute occupazioni o nel segno di industria «4.0» - avranno una corsia preferenziale e tempi di istruttoria ancora più veloci che scendono a 90 giorni . «La nostra sfida - ha spiegato Calenda - è attivare 51 contratti di sviluppo entro giugno 2017, attivando così 2,5 miliardi di investimenti in cui il governo mette 950 milioni». Di questi circa la metà dovrebbero seguire la “fast track”.
Ieri intanto sono stati siglati 10 contratti (con le vecchie regole) per 350 milioni di investimenti (196 milioni di agevolazioni) con un impatto di circa 5mila occupati. Si va dal potenziamento delle linee di produzione per Besana (12,8 milioni di investimento) all’aumento di capacità di stivaggio e l’acquisto di 3 nuove linee produttive per il pastificio Garofalo (49,5 milioni). E poi l’introduzione del «lean manufacturing» alla Natuzzi leader negli arredi (27,9 milioni) e l’ampliamento della produzione di turbine e camere di combustione per motori aeronautici di Avio Aereo di Ge (49,4 milioni) o il recupero di un villaggio turistico abbandonato da 3 anni nel comune di Pollina in Sicilia da parte di Aeroviaggi (25,6 milioni). Vale infine 32,9 milioni l’investimento per l’imbottigliamento del nuovo stabilimento “Toka” di Rionero in Vulture della Gaudianello Spa.