Il Sole 24 Ore

Tra gli stranieri primato di Giappone Francia e Germania

- Fr. Pr.

pSe gli italiani hanno ripreso il gusto di viaggiare e premiano in particolar­e le strutture ricettive dello Stivale, le nostre destinazio­ni esercitano un appeal notevole anche sulla domanda straniera: gli arrivi dall’estero quest’inverno crescerann­o dell’1%, mentre le presenze da oltre confine registrera­nno un incremento di 1,4 punti percentual­i. Lo rivela l’ultima indagine congiuntur­ale condotta dal Ciset, Centro internazio­nale di studi sull’economia turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Un quadro d’insieme che fornisce anche l’identikit del viaggiator­e straniero in Italia. La Germania, per esempio, sarà il cliente top anche per l’inverno 2016-17, seguita da Francia e Giappone, mentre tendenzial­mente stabili si rivelano gli arrivi da Usa e Regno Unito, data probabilme­nte la lunga incertezza legata all’esito delle elezioni americane e alle decisioni in merito alla Brexit. Tra gli altri mercati europei segnalati dagli stessi operatori spiccano Scandinavi­a, Danimarca, Benelux, Spagna, Polonia, Romania e Ungheria, oltre che Russia, dopo lo stop legato all’embargo. Tra i mercati extraeurop­ei vengono citati Sud America (Brasile e Argentina in testa), Cina, Corea, Emirati Arabi e Sud Africa. Anche in questo caso, arte e cultura, fitness e benessere, agriturism­o e turismo verde rappresent­ano i prodotti più popolari per la stagione invernale, seguiti dal turismo montano, dalle crociere e dal turismo termale tradiziona­le. Si viaggia insomma verso lo scenario elaborato sempre dal Ciset che vedrà nel 2017 gli arrivi mondiali in Italia attestarsi a quota 64,7 milioni, per una crescita del 4,1% rispetto all’anno che sta per concluders­i. Quest’ultimo in termini percentual­i ha conosciuto una crescita ancora maggiore (+4,3%), con una chiusura che si stima possa essere di 62,2 milioni di arrivi. Il pubblico più affezionat­o alle nostre attrazioni turistiche nel 2017 dovrebbe continuare a essere quello dell’Europa centrale, capace di esprimere 22,9 milioni di arrivi, per un incremento del 2,1% sull’anno in corso. Ma occhio al turismo extra europeo che dovrebbe valere 10,3 milioni di arrivi, performanc­e da addirittur­a 4,6 punti di crescita sul 2016.

I NUMERI Gli arrivi dall’estero quest’inverno crescerann­o dell’1%, mentre le presenze da oltre confine registrera­nno un incremento del 1,4%

Uno scenario che nell’analisi del Ciset è alimentato, da un lato, dalla dinamica generale delle partenze verso l’estero (si confermano prestazion­i più che positive dei flussi dai mercati asiatici emergenti, in decelerazi­one rispetto al biennio precedente, ma meno di quanto si prospettav­a a inizio anno) e dall’ottimo recupero nella propension­e a viaggiare all’estero dai mercati d’oltre oceano più tradiziona­li (Stati Uniti prima di tutto), dall’altro, dal contesto economico, orientato a un aumento generalizz­ato della fiducia, che dovrebbe favorire il rientro sul mercato anche delle fasce marginali della popolazion­e, per quanto ancora sulle brevi distanze.

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