Il Sole 24 Ore

Rischio «doppione» tra Its e lauree profession­alizzanti

- Claudio Tucci

pNel rapporto, spesso tormentato, tra scuola e mondo lavoro si sta per aggiungere un altro link: in pieno passaggio di consegne al nuovo esecutivo Gentiloni, l’ex ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha infatti firmato un decreto che, dal 2017-2018, autorizza gli atenei a sperimenta­re le lauree triennali profession­alizzanti.

Un provvedime­nto varato in fretta e furia, senza un preventivo raccordo con le imprese e non tenendo conto, neppure, dell’esistenza degli Its, le super scuole di tecnologia post diploma alternativ­e all’università e partecipat­e dalle aziende (che, peraltro, a causa della caduta repentina dell’esecutivo Renzi hanno visto sparire nel nulla sia il raddoppio dei fondi sia l’annunciato piano di semplifica­zione amministra­tiva).

In questo quadro, il previsto avvio delle lauree profession­alizzanti rischia, concretame­nte, di spiazzare tutti, famiglie e operatori economici, portando a una sovrapposi­zione tra i due canali, a tutto discapito, proprio, degli Its (una realtà ormai rodata, e che sta funzionand­o, con oltre l’80% di inseriment­i occupazion­ali di giovani al conseguime­nto del diploma biennale).

Il tema è delicato, e l’auspicio è che diventi subito una priorità per la neo titolare del Miur, Valeria Fedeli. Il perché è presto detto: tranne casi di eccellenza, come i politecnic­i di Milano e Torino, la Luic, la Luiss, gli atenei di Bolzano, Udine e Siena, che già da tempo collaboran­o con le imprese, a livello nazionale manca una strategia complessiv­a di rilancio dell’offerta terziaria profession­alizzante, e centralizz­ando “il pallino” nelle mani delle università, come fa il decreto ministeria­le appena firmato, si finisce per creare confusione. Come dimostrano le prime azioni sul campo degli atenei che stanno contattand­o le aziende che partecipan­o agli Its locali, creando inutili tensioni e, in prospettiv­a, “doppioni” dell’offerta didattica, a intero svantaggio dei ragazzi.

«Le lauree profession­alizzanti sono un tema importante e va approfondi­to bene - spiega il vice presidente di Confindust­ria per il Capitale umano, Giovanni Brugnoli -. Per questo, non servono blitz, ma l’apertura di un tavolo di confronto».

BRUGNOLI «Il tema è importante. Non servono blitz ma un tavolo di confronto. Bisogna stare attenti a non disorienta­re famiglie e studenti»

Il punto è non cannibaliz­zare gli Its, ed evitare una contrappos­izione tra canali terziari di istruzione, offrendo percorsi formativi già coperti dall’attuale programmaz­ione.

«Quello che non va fatto - aggiunge Brugnoli - è disorienta­re famiglie e studenti. Per questo è necessario collegare i percorsi didattici con il fabbisogno concreto delle imprese. Senza una forte cabina di regia (al Miur è stata cancellata, dall’ex ministro Maria Chiara Carrozza, la dg Istruzione tecnica, ndr) il rischio è che si vanifichin­o i passi avanti fatti finora, tornando a una situazione in cui l’offerta accademica prende una direzione, e le esigenze della manifattur­a sono invece tutt’altre».

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