Sul bilancio la giunta non arretra: «Solo emendamenti tecnici»
«Il bilancio presentato in assemblea capitolina è corretto, come riconosciuto dallo stesso Oref, e quindi non si tocca. Per questo intendiamo presentare un emendamento che modifichi la documentazione allegata allo schema di bilancio, che verrà modificato soltanto inserendo gli emendamenti tecnici già discussi dalla commissione capitolina competente». L’assessore al Bilancio del comune di Roma, Andrea Mazzillo, chiarisce al Sole 24 Ore la strada scelta per approvare al più presto il previsionale 2017 bocciato dai revisori: nessuna riscrittura, l’iter non ripartirà da capo con il via libera in giunta e tempi più lunghi. Ed è una via che non si piega ai rilievi dell’Oref, ma anzi in più punti li smonta. In sintesi: si ritoccheranno soltanto gli allegati al bilancio, in particolare il Dup (Documento unico di programmazione), al quale mancavano gli obiettivi di gestione, e la delibera sul “tariffone”, che regola le tariffe a domanda individuale per i servizi pubblici offerti dalla capitale. La scelta inizialmente adottata era stata quella di lasciarle tutte invariate, dai nidi ai musei. Adesso arriveranno «ritocchi tecnici». Aumenti? Non è dato sapere. Quel che è certo è che resterà l’annunciato taglio della Tari dell’1,6% contenuto in un’altra delibera.
«Il primo passo - sottolinea Mazzillo - sarà comunque il riconoscimento entro fine anno di circa 80-100 milioni di debiti fuori bilancio». Su circa 220 milioni complessivi. Materia incandescente: secondo l’Oref, il comune ne aveva sottostimato il peso, mancando di prevedere accantonamenti adeguati nel Fondo passività potenziali. L’assessore è duro: «I revisori presumono, senza alcun fondamento tecnico, che gli spazi di finanza pubblica potrebbero risultare non sufficienti. Ma hanno gravemente ignorato le disposizioni contenute nella legge di bilancio 2017 dello Stato, che incrementano gli spazi finanziari a beneficio degli enti locali: per Roma Capitale, per il solo 2017, l’ aumento vale oltre 63 milioni, incredibilmente sfuggiti ai revisori». Non solo. Secondo l’assessore, non emerge che ogni anno Roma Capitale concorda direttamente con il Mef gli spazi necessari al conseguimento dei vincoli di finanza pubblica (137 milioni riconosciuti quest’anno). «È singolare che i revisori fondino il proprio giudizio sulla necessità di coprire integralmente le passività potenziali, laddove invece le norme rimettono la quantificazione alla valutazione degli amministratori». Da qui l’affondo: «La conclusione si muove nel diverso ambito del giudizio politico, che spetta agli organi eletti dal popolo».
Respinti al mittente anche i rilievi sulla previsione in bilancio di entrate non strutturali (dalle multe alle concessioni edilizie, fino al recupero dell’evasione fiscale) e sull’assenza di «un ade- guato e specifico programma di recupero delle entrate tributarie e patrimoniali». Mazzillo definisce il giudizio dell’Oref «in conflitto con le affermazioni contenute nella parte espositiva, dove si precisa tra l’altro che il fondo crediti di dubbia esigibilità è correttamente determinato, sterilizzando le entrate di cui si lamenta la capacità di riscossione da parte dell’ente». E ricorda come l’organo di revisione rilevi che «le previsioni di entrata e di spesa corrente sono complessivamente attendibili e congrue».
Tieneilpuntoanchesullepartecipate (i revisori rimproverano di non aver previsto correttamente
L’ASSESSORE MAZZILLO «Il primo passo sarà il riconoscimento di circa 80-100 milioni di debiti fuori bilancio sui circa 220 complessivi»
lepassivitàediaverignoratoleraccomandazioni del Mef e le previsioni del piano di rientro sull’alienazione delle società di secondo livello): «Le passività derivanti dalla gestione delle partecipate riguardano la loro riorganizzazione, da valutare muovendosi nel più ampio quadro disegnato dal decreto Madia che prevede che la razionalizzazione debba avvenire entro marzo 2017». L’assessore Massimo Colomban «sta già lavorando a un piano organico» con un gruppo di lavoro ad hoc, guidato dall’ingegner Paolo Simioni, già ad diSaveeCentostazioni.Quantoalle osservazioni sul fronte del salario accessorio, partita appena sbloccata per i 23mila dipendenti capitolini, e alla sollecitazione del contratto decentrato per evitare premi a pioggia e nuovi rilievi del Mef, il Campidoglio taglia corto: il dossier è nelle mani del delegato al Personale, Antonio De Santis, e la trattativa è già avviata.
All’accusa di inesperienza e ingenuità mossa dalla presidente Oref, Federica Tiezzi, Mazzillo restituisce pan per focaccia: «Probabilmente anche loro hanno risentito del peso delle pressioni. Non saprei come spiegare altrimenti il fatto che, al primo bilancio varato da questa giunta, arrivi un parere inedito nella storia di Roma: l’Oref conferma criticità già contestate in passato, anche al prefetto Tronca, ma solo stavolta le considera ostative all’approvazione del bilancio». Nessun rischio paralisi, assicura l’assessore: «Il parere dell’Oref, peraltro arrivato oltre i 30 giorni previsti, condanna il Campidoglio ancora una volta proprio a quell’esercizio provvisorio che in passato ha generato una produzione incontrollata di debiti fuori bilancio. Ce ne faremo una ragione e troveremo una soluzione».