Raccolta positiva per 3,3 miliardi
I dati Assogestioni di novembre
pAnche a novembre l’industria del risparmio gestito ha chiuso con i conti in attivo: 3,3 miliardi. A spingere sull’acceleratore sono stati ancora una volta i fondi aperti nelle cui casse sono entrati ben 2,6 miliardi, una cifra sostanzialmente in linea con il risultato conseguito a ottobre e che porta il bilancio da inizio anno oltre 33 miliardi. Nettamente meno incisivo il supporto che è arrivato dalle gestioni di portafoglio (754 milioni), anche se va segnalato il raddoppio dei mandati istituzionali (da 651 milioni a 1,2 miliardi) che hanno più che compensato il deficit delle gestioni retail (-408 milioni). Leggera li- matura, invece, per il patrimonio complessivo dell’industria, sceso a quota 1.902 miliardi rispetto ai 1.912 miliardi precedenti (il 50,8% delle masse è in capo alle gestioni di portafoglio e il 49,2 a quelle collettive).
Nel segmento dei fondi comuni e delle sicav le novità più rilevanti riguardano i monetari e gli obbligazionari: i primi con una decisa inversione di rotta non solo sono tornati in territorio positivo, ma stati i prodotti più gettonati in assoluto (1,7 miliardi contro -1,2 precedenti). I secondi hanno ridimensionato tantissimo la raccolta (da 2,6 miliardi a 565 milioni). I prodotti di diritto estero, inoltre, hanno tenuto le redini del settore, incassando 2,8 miliardi contro il deficit di 228 milioni dei prodotti tricolore. Del resto la crescente incidenza degli stranieri nel risparmio gestito italiano (gli effetti dell’operazione Pioneer Amundi conclusa a dicembre si vedranno nei prossimi mesi) è evidente nella percentuale del patrimonio in mano ai fondi esteri: il 73,1 per cento contro il 26,9 degli italiani.
Dal versante delle performance su base annua, tra gli azionari le uniche tipologie in attivo sono i Paesi Emergenti e gli America, cresciuti del 4,5 e del 4,1%. Intorno al 2% il rendimento dei prodotti specializzati sul Pacifico e degli inter- nazionali. Tra gli obbligazionari segno più anche per i prodotti Paesi emergenti (4,8%), Euro corporate Investment Grade (2%) e altre specializzazioni (1,1%).
Per quanto riguarda i gruppi, infine, pole position per Intesa Sanpaolo con 2,3 miliardi. «È il dato mensile più elevato nel 2016 - ha dichiarato Massimo Mazzini, responsabile direzione Marketing e sviluppo Commerciale di Eurizon Capital -. I flussi positivi continuano a essere accentrati sui fondi comuni obbligazionari e flessibili». Molto positivo anche l’andamento di Amundi (701 milioni), di Axa (658 milioni) e di Generali (410 milioni). Conti in rosso, invece, per Pioneer (-661 milioni), Schroders (-301 milioni), Deutsche Bank (-234 milioni) e Anima Holding (-137 milioni).