Il Sole 24 Ore

Raccolta positiva per 3,3 miliardi

I dati Assogestio­ni di novembre

- Isabella Della Valle

pAnche a novembre l’industria del risparmio gestito ha chiuso con i conti in attivo: 3,3 miliardi. A spingere sull’accelerato­re sono stati ancora una volta i fondi aperti nelle cui casse sono entrati ben 2,6 miliardi, una cifra sostanzial­mente in linea con il risultato conseguito a ottobre e che porta il bilancio da inizio anno oltre 33 miliardi. Nettamente meno incisivo il supporto che è arrivato dalle gestioni di portafogli­o (754 milioni), anche se va segnalato il raddoppio dei mandati istituzion­ali (da 651 milioni a 1,2 miliardi) che hanno più che compensato il deficit delle gestioni retail (-408 milioni). Leggera li- matura, invece, per il patrimonio complessiv­o dell’industria, sceso a quota 1.902 miliardi rispetto ai 1.912 miliardi precedenti (il 50,8% delle masse è in capo alle gestioni di portafogli­o e il 49,2 a quelle collettive).

Nel segmento dei fondi comuni e delle sicav le novità più rilevanti riguardano i monetari e gli obbligazio­nari: i primi con una decisa inversione di rotta non solo sono tornati in territorio positivo, ma stati i prodotti più gettonati in assoluto (1,7 miliardi contro -1,2 precedenti). I secondi hanno ridimensio­nato tantissimo la raccolta (da 2,6 miliardi a 565 milioni). I prodotti di diritto estero, inoltre, hanno tenuto le redini del settore, incassando 2,8 miliardi contro il deficit di 228 milioni dei prodotti tricolore. Del resto la crescente incidenza degli stranieri nel risparmio gestito italiano (gli effetti dell’operazione Pioneer Amundi conclusa a dicembre si vedranno nei prossimi mesi) è evidente nella percentual­e del patrimonio in mano ai fondi esteri: il 73,1 per cento contro il 26,9 degli italiani.

Dal versante delle performanc­e su base annua, tra gli azionari le uniche tipologie in attivo sono i Paesi Emergenti e gli America, cresciuti del 4,5 e del 4,1%. Intorno al 2% il rendimento dei prodotti specializz­ati sul Pacifico e degli inter- nazionali. Tra gli obbligazio­nari segno più anche per i prodotti Paesi emergenti (4,8%), Euro corporate Investment Grade (2%) e altre specializz­azioni (1,1%).

Per quanto riguarda i gruppi, infine, pole position per Intesa Sanpaolo con 2,3 miliardi. «È il dato mensile più elevato nel 2016 - ha dichiarato Massimo Mazzini, responsabi­le direzione Marketing e sviluppo Commercial­e di Eurizon Capital -. I flussi positivi continuano a essere accentrati sui fondi comuni obbligazio­nari e flessibili». Molto positivo anche l’andamento di Amundi (701 milioni), di Axa (658 milioni) e di Generali (410 milioni). Conti in rosso, invece, per Pioneer (-661 milioni), Schroders (-301 milioni), Deutsche Bank (-234 milioni) e Anima Holding (-137 milioni).

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