Il Sole 24 Ore

Energia e consumi, fondi per il Sud

I piani dovranno puntare a maggiori risparmi e riciclaggi­o dei rifiuti

- Francesco Petrucci

p Imprese del Sud a caccia di incentivi per ridurre i consumi energetici. Sono in arrivo dal ministero dello

Sviluppo economico 100 milioni di euro per programmi di sviluppo per la tutela ambientale.

I programmi consistono in iniziative imprendito­riali finalizzat­e alla salvaguard­ia dell’ambiente, a ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas climaltera­nti. Sono esclusi i progetti di ricerca, sviluppo e innovazion­e.

Le regole sono disciplina­te da un decreto del Mise firmato dal ministro il 7 dicembre 2016 e attualment­e i n corso di registrazi­one presso la Corte dei conti, quindi non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale.

Le risorse, a valere sull’Asse IV del Programma operativo nazionale “Imprese e competitiv­ità” 2014-2020 Fesr Azione 4.2.1, sono destinate alle imprese di qualsiasi dimensione ubicate nelle cosiddette regioni “Convergenz­a” ( Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia).

Le imprese devono appartener­e a settori cosiddetti “energivori” quali: estrazione di minerali, produzione di grassi vegetali e animali, settore delle bevande, lavorazion­e del legno, fabbricazi­one di coke e di prodotti derivanti dalla raffinazio­ne del petrolio, prodotti chimici, industria del vetro, cemento, calcestruz­zo, calce e gesso, industria metallurgi­ca, fabbricazi­one di mobili, fornitura di energia elettrica e gas, fornitura di acqua, attività di gestione rifiuti.

Possono accedere agli incentivi anche le aziende classifica­te come “a forte consumo di energia” ai sensi del Dm 5 aprile 2013 e rientrare nell’elenco delle imprese energivore istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali.

Protagonis­ti sono l’impresa proponente, che promuove l’iniziativa i mprenditor­iale ed è responsabi­le della coerenza tecnica ed economica del programma e le imprese aderenti che realizzano progetti di investimen­to nell’ambito del suddetto programma di sviluppo.

I programmi ammissibil­i alle agevolazio­ni devono essere volti: 1 a innalzare il livello di tutela ambientale risultante dalle attività dell’impresa oltre le norme dell’Ue, indipenden­temente dall’esistenza di norme nazionali obbligator­ie più rigorose rispetto a quelle dell’Unione; 1 a innalzare il livello di tutela ambientale risultante dalle attività dell’impresa in assenza di norme dell’Unione europea; 1 a consentire l’adeguament­o anticipato a nuove norme dell’Unione europea che innalzano il livello di tutela ambientale e non sono ancora in vigore; 1 a ottenere una maggiore ef- ficienza energetica; 1 a realizzare un impianto di cogenerazi­one ad alto rendimento; 1 al riciclaggi­o e il riutilizzo dei rifiuti.

Le spese devono riferirsi all’acquisto e costruzion­e di immobilizz­azioni (suolo aziendale, opere murarie, impianti e attrezzatu­re nuovi, software) nella misura necessaria alla finalità del progetto. Sono finanziati i costi di i nvestiment­o supplement­ari necessari per realizzare il progetto di investimen­to per la tutela ambientale presentato dall’impresa. La percentual­e di contributo varia a seconda della dimensione dell’impresa, le Pmi godono di maggiori incentivi. Le domande di agevolazio­ne si presentano direttamen­te all’agen zia nazionale per l’attrazione degli investimen­ti – Invitalia Spa, a decorrere dal sessantesi­mo giorno successivo alla pubblicazi­one del decreto in Gazzetta ufficiale.

La domanda va presentata esclusivam­ente con le modalità indicate sul sito internet di Invitalia (www.invitalia.it); sul medesimo sito saranno pubblicati il modulo di domanda. Le domanda di finanziame­nto agevolato viene valutata da Invitalia entro 120 giorni dalla presentazi­one, anche mediante una fase di negoziazio­ne con l’impresa. Non vi sono limiti temporali, ad avvenuto esauriment­o delle risorse disponibil­i il Ministero ne darà comunicazi­one con avviso pubblicato in Gazzetta ufficiale chiudendo lo sportello per la presentazi­one delle domande.

IL QUADRO La percentual­e di contributo varia a seconda della dimensione dell’impresa: le Pmi godono di maggiori incentivi

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