Bonus Sud anche per terminali fuori dal territorio agevolato
pB onus investimenti al Sud riconosciuto anche per l’acquisto di terminali “esterni”, purché risultino collegati a server/elaboratori i nstallati presso una struttura produttiva agevolata per territorio.
È questa l'interessante conclusione cui è giunta la risoluzione n. 118/E, emanata ieri dall'agenzia delle Entrate, e che ha confermato anche che l'agevolazione spetta a prescindere dalla dislocazione territoriale dei terminali esterni.
Si ricorda che l'agevolazione, introdotta dalla legge di Stabilità per il 2016, attribuisce un credito d'imposta proporzionale per gli i nvestimenti eseguiti in beni strumentali nuovi, consistenti in impianti, macchinari e attrezzature varie, inserite all'interno di un progetto d'investimento “iniziale” da realizzarsi in strutture produttive ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
Il bonus è attribuito in misura differenziata in funzione della dimensione dell'impresa beneficiaria e, più in particolare, in misura pari al 20% per le piccole imprese, 15% per le medie imprese e 10% per le grandi imprese.
Il riferimento alla struttura produttiva, la cui localizzazione è, come visto, discriminante ai fini della spettanza dell'incentivo, rappresenta anche l'elemento focale dell'istanza di interpello pre- sentata all'amministrazione finanziaria, cui si riferisce la risoluzione.
Nel dettaglio, l'impresa istante - che opera nel campo delle fidelizzazioni con concorsi e operazioni a premio – ha spiegato che la propria attività è materialmente svolta attraverso attrezzatura informatica impiantata prevalentemente presso la sede, stabilita in un’area agevolata. Tuttavia, al fine di evolvere le modalità di esecuzione dell'attività, la stessa vorrebbe servirsi, in luogo di semplici Pos, di “totem” da installarsi presso esercizi commerciali dei propri partner e che sarebbero interconnessi in rete con il server centrale. In pratica, il “totem”consentirebbe il transito dei punti accumulati dal consumatore finale con la spesa da questi effettuata direttamente dal punto vendita ai server aziendali.
Le perplessità dell'istante nascono non solo per l'ubica- zione dei “totem” fuori dalla sede, ma anche in relazione al fatto che alcuni dei propri partner commerciali, presso i quali installare i “totem”, sono localizzati al di fuori delle aree agevolabili.
Riprendendo quanto già sostenuto in passato nella risoluzione n. 9/E/02 per fattispecie analoghe a quella in esame, il Fisco ha ritenuto che l'interconnessione tra i “totem” e i server centrali fa si che si possa ritenere la crescita della struttura produttiva indipendente dall'ubicazione dei terminali mobili. Questi ultimi, invero, rappresenterebbero null'altro che una diramazione territoriale della struttura produttiva centrale, che rimane pur sempre quella che gestisce ed elabora tutte le informazioni raccolte dalle periferiche e che, non essendo dotate di autonomia propria, risulterebbero inservibili in assenza del circuito aziendale a cui sono collegate.
Pertanto, insistendo la sede centrale in un territorio agevolato, l'intero investimento, compreso i “totem”, deve ritenersi agevolabile.
I BENEFICIARI L’incentivo è dedicato a investimenti in strutture produttive di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo