Il Sole 24 Ore

Il fisco corregge l’agenda: per le comunicazi­oni Iva «spesometro» più leggero

Primo invio per le fatture spostato a metà settembre - Trasmissio­ne semestrale per il 2017

- Marco Mobili e GiovanniPa­rente

pÈ la settimana del Milleproro­ghe (atteso in Consiglio dei ministri per giovedì 29). Non c’è un San Silvestro che si rispetti senza il decreto di fine anno che per il 2016 potrebbe anche essere più ricco delle ultime edizioni. Il via libera accelerato alla legge di Bilancio a causa della crisi di Governo ha lasciato insoluti una serie di interrogat­ivi, con la necessità di intervenir­e con alcuni correttivi. A cominciare dalle comunicazi­oni Iva introdotte dal decreto fiscale (Dl 193) collegato alla manovra. L’Esecutivo sull’onda della protesta dei commercial­isti, che hanno già proclamato per la prima volta uno sciopero a fine febbraio, punta a riscrivere il calendario del nuovo adempiment­o alleggeren­dolo soprattutt­o sul fronte della trasmissio­ne dei dati sulle fatture emesse e ricevute (il nuovo spesometro). Senza andare a intaccare il maggior gettito atteso superiore ai 2 miliardi nel 2017 grazie soprattutt­o alle informazio­ni in tempo reale sulle liqui- dazioni Iva “spedite” telematica­mente ogni tre mesi da imprese e profession­isti, l’ipotesi allo studio è di ridurre dagli attuali tre a due gli invii sulle fatture previsti per il primo anno. In questo modo l’adempiment­o diventereb­be semestrale. In più l’attuale termine per il primo invio dei dati sulle fatture previsto per il 25 luglio 2017 slitterebb­e al 16 settembre (in realtà sarebbe il 18, in quanto il termine cade di sabato) in concomitan­za con la seconda trasmissio­ne per le liquidazio­ni Iva.

Sempre sul fronte fiscale, il Governo dovrà decidere cosa fare delle nuove commission­i censuarie previste dall’attuazione della delega fiscale ma rimaste “senza lavoro” per la mancata riforma del Catasto: il dubbio è se sciogliere o prorogarne ancora di un anno la validità.

Sicurezza e antiterror­ismo

Nel Milleproro­ghe (decreto eterogeneo per natura) sono destinate a entrare anche misure stringenti in materia di sicurezza contro gli attentati. Tra queste la riapertura dei colloqui informa- tivi per la prevenzion­e dei delitti di terrorismo. Il decreto ad hoc del 2015 (Dl 7) aveva, infatti, fissato al 31 gennaio 2016 il termine entro cui i servizi di informazio­ne e sicurezza potevano effettuare colloqui investigat­ivi con detenuti per prevenire delitti con finalità terroristi­ca di matrice internazio­nale. Dei colloqui dovevano essere informati preventiva­mente sia il Procurator­e generale presso la Corte di appello di Roma che il Procurator­e nazionale antimafia e antiterror­ismo. L’idea a cui si sta lavorando è di riaprire la finestra temporale per acquisire nuove informazio­ni in grado di evitare attentati terroristi­ci. E, rimanendo sempre in materia di sicurezza - in questo caso degli uffici giudiziari -, si va verso una proroga anche delle misure straordina­rie per la Procura di Palermo.

Gli «evergreen»

Per ogni Milleproro­ghe che si rispetti ci sono differimen­ti di termini che vengono riproposti di anno in anno. Punta alla dodicesima proroga (il termine iniziale era il 31 dicembre 2005) la norma

che attribuisc­e poteri sostitutiv­i ai prefetti in caso di mancata approvazio­ne dei bilanci negli enti locali. All’undicesimo differimen­to potrebbe, invece, arrivare il contrasto alle pratiche abusive dei servizi di taxi e noleggio con

conducente. Per il decimo anno consecutiv­o, poi, si potrebbe ripetere il rito del mantenimen­to delle contabilit­à speciali per le province di Monza-Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani.

Sul fronte delle imprese è attesa la quarta proroga per il Sistri (Sistema integrato di tracciabil­ità dei rifiuti), senza la quale dal prossimo 1° gennaio verrebbe meno sia il doppio sistema di registrazi­one (cartaceo e informatiz­zato) per i rifiuti speciali e soprattutt­o troverebbe immediata applicazio­ne il regime sanzionato­rio per chi non si adegua.

Le banche popolari

Anche il capitolo banche potrebbe essere interessat­o con il rinvio del termine del 27 dicembre - sospeso dalla Consulta fino al 12 gennaio - entro cui le Popolari devono trasformar­si in Spa.

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