Basf, un conto welfare per tutti
Dopo che il contratto della chimica ha abolito il premio presenza, il gruppo rafforza il secondo livello Scelta tra scuola e sanità sul portale aziendale, il valore diventa netto
pBasf converte il premio di presenza abolito dall’ultimo rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’industria chimica (si veda Il Sole 24 Ore del 16 ottobre 2015) in welfare. L’uscita di un antico istituto dall’articolato nazionale, alla Basf è diventato l’occasione «per rafforzare il sistema di welfare presente in azienda e per dare seguito allo scopo dell’abolizione del premio di presenza che era quello di liberare risorse economiche per favorire la contrattazione aziendale», spiega il responsabile delle relazioni industriali, Nicola Giudici. Con non pochi vantaggi per i 1.200 lavoratori interessati (il gruppo in Italia ha 1.400 collaboratori di cui 1.200 sono impiegati nel settore chimico) e per l’azienda che ha trasformato un sistema ormai obsoleto in un meccanismo a sostegno della retention.
Il primo vantaggio è dato dal fatto che «mentre il premio presenza era un importo variabile legato appunto alla presenza in azienda, il piano welfare prescinde dall’assenza o dalla presenza. Se il premio presenza statisticamente lo prendeva l’80% della popolazione aziendale, il piano welfare copre il 100%», continua Giudici. L’altro vantaggio per i lavoratori è che, per come è strutturato, il piano welfare tiene conto non solo delle esigenze dei dipendenti ma anche dei familiari. All’interno delle possibilità consentite dalla legge ciascuno può destinare le risorse economiche alle proprie priorità che possono essere diverse di anno in anno. «Attraverso il portale aziendale messo a disposizione dall’azienda – dice Giudici – i collaboratori potranno impiegare le somme a disposizione su temi come l’educazione, l’istruzione, l’assistenza socio sanitaria, la ricreazione, il rimborso spese per servizi in età prescolare e baby sitting, oltre a versamenti aggiuntivi alla previdenza complementare Fonchim». Somme che non saranno più lorde ma nette. «La riforma del Tuir e la legge di stabilità del 2016 fanno sì che il valore del premio di presenza che era un valore lordo, oggi diventi un valore netto, aumentando così il potere di acquisto dei lavoratori», osserva Giudici.
Il nuovo accordo in materia di welfare aziendale siglato dal grup- po e dalle organizzazioni sindacali (Filctem, Femca e Uiltec) va ad aggiungersi al premio di partecipazione e all’articolato sistema di welfare già presente in azienda. Quest’ultimo prevede, tra l’altro, alcune iniziative unilaterali come le campagne che annualmente la multinazionale mette in campo per la salute e altre soluzioni che sono il risultato di discussioni con il sindacato. A questo proposito c’è l’introduzione di borse di studio, il campus in lingua inglese e il rafforzamento della previdenza complementare, nato dopo la decisione di abolire il premio di anzianità di servizio, risalente agli anni ’70, ma che ormai non aveva più l’effetto di retention che aveva quando è nato. Di qui la decisione presa con il sindacato di abolire tutti i premi e di istituire un versamento aggiuntivo annuale al fondo di previdenza complementare. Un’iniziativa che ha consentito all’azienda di aumentare il livello di iscritti al fondo di previdenza complementare del 10% e che lo scorso anno è stata premiata nell’ambito della giornata sulla Salute e sicurezza di Federchimica.