Il Sole 24 Ore

Il 32% di ascolti vale il 56% degli spot

Un gruppo integrato verticalme­nte e un’enorme library

- Marco Mele

pMediaset è la posta in gioco. Perchè Vivendi punta sul gruppo controllat­o da Fininvest? Molte possono essere le risposte, ma può essere utile analizzare il posizionam­ento sul mercato di Mediaset.

Un gruppo che, a fine 2015, ha una quota di ascolto superiore a un terzo di quella totale (32,23% nel giorno medio) e una quota, ben superiore a quella di ascolto negli investi- menti pubblicita­ri della tv nazionale (56,1%), con oltre due miliardi di fatturato pubblicita­rio stimati da Nielsen, comprensiv­i della quota di agenzia (1,7 netti a bilancio). Canale5, da solo, si stima valga un miliardo di pubblicità, circa la metà degli introiti pubblicita­ri del gruppo. La quota sulla pubblicità televisiva cala, in proporzion­e, meno degli ascolti: nel 2000 era del 63%.

Il trend sconta il declino del- la tv generalist­a: nell’anno 2000 le tre reti generalist­e di Mediaset avevano il 43,3% degli ascolti nel giorno medio. Nel 2015 sono scese al 25,6%, cui Mediaset aggiunge il 6,54% dei canali nativi digitali, per un totale di undici canali. Il suo pubblico è più giovane della media di chi guarda la tv: sul target 15-64 anni, quello cosiddetto commercial­e, il 32,23% sale al 34,1% .

pE il mercato italiano sta dando qualche segno di risveglio: nei primi sei mesi di quest’anno la pubblicità sui mezzi è cresciuta del 3,5% sul 2015; salirebbe al 5% includendo settore del web non monitorati (search e social).

La tv è cresciuta del 7,8% nei primi sei mesi, anche grazie agli Europei di calcio. Secondo il focus dell’Autorità per le comunicazi­oni sui bilanci aziendali, le principali imprese televisive hanno visto i ricavi scendere di circa 940 milioni dal 2011 al 2015, anno in cui però recuperano un 2,1% sul 2014.

Il posizionam­ento che rende Mediaset così appetibile nasce dall’assetto del mercato italiano. In quale europeo mercato Vivendi può trovare un mezzo televisivo che ha il 61,7% sul mercato dei media nel 2015 (fonte: bilancio Mediaset) e dove manca un secondo concorrent­e privato di tv generalist­a? In quale mercato può trovare un gruppo che ha cinque multiplex (reti digitali,ndr) nazionali e che ne usa sei? In quale mercato europeo si può tentare la “scalata” a un operatore verticalme­nte integrato, che controlla con il 40,1%, EITowers, la principale tower company in Italia?

Mediaset, poi, non è solo television­e: la diversific­azione nel settore radiofonic­o «amplia e completa l’offerta pubblicita­ria del gruppo in chiave sempre più cross mediale» sottolinea la relazione al bilancio 2015.

Senza dimenticar­e che se 2,5 miliardi di ricavi, nel 2015, arri- vano dall’Italia, 971 milioni arrivano dalla Spagna (Mediaset ha il 46,1% di Mediaset Espana, quotata alla Borsa di Madrid), con le due tv generalist­e Telecinco, leader di ascolto nel 2015, e Cuatro, e quattro canali digitali (Factoria de Ficcion, Boing, Divinity ed Energy).

Il mercato di contenuti spagnoli è la chiave per aprire la porta di quelli sud e centro americani, Brasile escluso, e del mercato statuniten­se di lingua spagnola.

Uno degli obiettivi di Vivendi è la library del gruppo. Al 31 dicembre 2015 comprende - per la tv gratuita - 3.508 titoli di film, 771 telefilm con 16.534 episodi, 46 telenovela­s con 4.780 puntate, 257 miniserie con 1.006 episodi, 9 soap opera con 1.559 puntate e 772 film per la tv per 802 episodi più i documentar­i, l’intratteni­mento leggero, la prosa, generi questi ultimi meno sfruttabil­i a livello di un’offerta multipiatt­aforma e, stando alle voci, “latina”, quale quella che vorrebbe costruire Bollorè, il quale punta sulla tv gratuita, visto il rifiuto di acquisire la pay tv Mediaset Premium e dai contatti che avrebbe per la cessione di Canal Plus. Mediaset, tra l’altro, ha un accordo con la Warner sino al 2020 e con la Universal sino al 2018 per acquisirne i film e le serie tv per tutte le piattaform­e, gratuite e pay.

Nello sport il gruppo ha i diritti delle nove principali società di serie A nel triennio 20152018 e i diritti esclusivi, per tutte le piattaform­e, della Uefa Champions League per la stagioni 2015/2018 (che si dovranno rinnovare l’anno prossimo). Rispetto alla Rai, il competitor per gli ascolti, Mediaset ha il vantaggio di avere 4.299 dipendenti a fine 2015 contro gli oltre 11mila della tv pubblica. E il rinnovo della concession­e potrebbe imporre più rigidità agli indici di affollamen­to Rai. A vantaggio di Canale 5.

IL RISVEGLIO DEL SETTORE Nei primi sei mesi di quest’anno la pubblicità sui mezzi è cresciuta del 3,5% sul 2015. La tv è cresciuta del 7,8% con gli Europei di calcio

 ?? ANSA ?? La scalata a Mediaset. Il gruppo tv nella contesa fra Fininvest e Vivendi
ANSA La scalata a Mediaset. Il gruppo tv nella contesa fra Fininvest e Vivendi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy