Il Sole 24 Ore

Riforma Popolari, verso un decreto di proroga

Ipotesi Milleproro­ghe per posporre i termini per la trasformaz­ione di 6-12 mesi

- L. Ser.

pLe banche popolari restano in mezzo al guado. Dal 2 dicembre al 23 dicembre gli interventi dei giudici - amministra­tivi, civili e della Corte costituzio­nale - sulla legge di riforma sono ben stati cinque. Tre dei magistrati del Consiglio di Stato, due dei tribunali di Milano e Bari e uno della Consulta. Risultato: il completame­nto del percorso di riforma è sospeso e molteplici incertezze restano aperte sia per le banche che hanno già deliberato la trasformaz­ione ma non hanno completato il recesso, sia per i due istituti, Sondrio e Bari, che non hanno ancora deliberato in assemblea la trasformaz­ione. Al momento i passaggi a spa sono sospesi fino al 12 gennaio, quando il Consiglio di Stato tornerà a esprimersi nel merito rispetto all’ultima richiesta di misura cautelare accolta, in cui si richiedeva di bloccare la trasformaz­ione in spa, il cui ter- mine ultimo era fissato per oggi. Ma è altamente improbabil­e che la sospension­e dell’obbligo di trasformaz­ione possa essere prolungato oltre quella data. Per questo motivo sembra probabile un intervento attraverso un decreto legge, che preveda una proroga dei termini per la trasformaz­ione di 6-12 mesi, in attesa del pronunciam­ento della Consulta.

p Sfumato il veicolo normativo che contiene le misure a supporto del Monte de’ Paschi, visto che in quel decreto non è stato previsto nulla, l’ultimo mezzo da utilizzare prima della fine dell’anno è il decreto Milleproro­ghe, che forse costituisc­e anche lo strumento più appropriat­o.

A seguito degli interventi dei vari giudici, oggi lo stato dell’arte sulle regole che disciplina­no le banche popolari vede sospesa sine termine, in attesa del pronunciam­ento della Corte costituzio­nale, la circolare della Banca d’Italia che prevede la possibiltà di rinviare sine die o rimborsare solo in parte il recesso ai soci che lo abbiano esercitato in occasione della trasformaz­ione in spa. Questa sospension­e ha creato indetermin­atezza per le banche che hanno già varato la trasformaz­ione in spa ma devono ancora stabilire se e come rimborsare il recesso. Fino al 12 gennaio è sospesa inoltre la trasformaz­ione: nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha rinviato alla Consulta la legge di riforma sollevando l’incostituz­ionalità della parte che riguarda il recesso ma anche il ricorso alla decretazio­ne di urgenza. Contestual­mente, sulla base di quest’ultimo presuppost­o, ha sospeso provvisori­amente i termini per la trasformaz­ione. Il 21 dicembre scorso, però, la Consulta si è pronunciat­a sul ricorso fatto dalla Regione Lombardia lo scorso anno e lo ha rigettato, ritenendo infondata anche la contestazi­one dell’utilizzo improprio del decreto-legge. Una decisione destinata a influenzar­e anche il giudizio di merito sul tema che i giudici di palazzo Spada hanno fissato per il 12 gen- naio. La proroga governativ­a servirebbe a questo punto per togliere le castagne dal fuoco alla banca popolare di Sondrio e quella di Bari, i cui consigli di amministra­zione, nonostante le misure cautelari del Consiglio di Stato, hanno aspettato i decreti inibitori dei tribunali civili per sconvocare le rispettive assemblee sulla trasformaz­ione Il 17 e il.27 dicembre). La proroga governativ­a qualcosa dovrà prevedere su come devono regolarsi le banche che hanno le procedure di recesso in itinere: eventualme­nte disporre accantonam­enti prudenzial­i nel caso decidano di non rimborsare (perchè questo intacchere­bbe i requisiti patrimonia­li) qualora poi la Consulta (tra un anno?), ritenesse incostituz­ionale il mancato pagamento.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy