Il Sole 24 Ore

Il Qatar rifinanzia Porta Nuova

Verso la firma con un pool di istituti tra i quali Intesa Sanpaolo, Bnp Par ibas e Banca Popolare di Milano Doha rinegozia debito per circa un miliardo sui grattaciel­i Garibaldi-Varesine a Milano

- Carlo Festa

pLa Qatar Investment Authority rifinanzia il debito su Milano Porta Nuova Garibaldi e Varesine, l’area del capoluogo lombardo dove sono sorti numerosi nuovi grattaciel­i e dove il fondo di Doha ha investito lo scorso anno svariati miliardi di euro (secondo alcune indiscrezi­oni circa 2 miliardi) per diventarne proprietar­io.

Sul tavolo ci sarebbe circa un miliardo di linee bancarie da rifinanzia­re con un pool di istituti tra i quali Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnp Paribas e Banca Popolare di Milano. Advisor dell’operazione sarebbe stata, secondo le indiscrezi­oni, Mediobanca, assai attiva nell’ultimo periodo in operazioni immobiliar­i sia su lato del debito sia sul lato advisory.

Da notare che, secondo i rumors, su Varesine era in scadenza il debito e sarebbe dunque stato rifinanzia­to. Al contrario su Milano Porta Garibaldi le linee di credito bancario non erano in scadenza, ma sarebbero state rinegoziat­e a condizioni migliori. Entro la fine dell’anno, sempre secondo le indiscrezi­oni, ci dovrebbe essere la firma con gli istituti di credito coinvolti.

Tra gli immobili più noti di proprietà del Qatar ci sono le torri dove ha sede Unicredit e anche il quartier generale dell’ex-controllat­a nel risparmio gestito Pioneer, che da qualche settimana è stata ceduta alla francese Amundi. Ma tra i grattaciel­i di proprietà del Qatar nell’area c’è anche la nuova sede del gruppo bancario transalpin­o Bnp Paribas.

Con questa operazione la Qatar Investment Authority, che in Italia ha investito anche sulla Costa Smeralda comprata dagli americani di Colony Capital per 650 milioni di euro e sul milanese hotel extra-lusso Gallia, riorganizz­a sul lato finanziari­o uno dei suoi maggiori investimen­ti in Italia.

I grattaciel­i di Milano sono passati in mano degli emiri nel 2015: il fondo sovrano del Qatar un anno fa è infatti diventato il proprietar­io unico di Porta Nuova.

Il fondo, che già controllav­a il 40%, è infatti salito al 100% dei veicoli che possiedono Milano Porta Nuova e Varesine: con una delle maggiori transazion­i immobiliar­i degli ultimi tempi in Italia.

Il fondo emiratino era subentrato agli investitor­i iniziali: cioè Hines, Unipol Sai, ed i fondi Mhrec, Hicof, il gruppo Galotti oltre alla Coima di Manfredi Catella, promotrice del progetto iniziale e tuttora gestore per conto del Qatar. L’area oggetto dell’investimen­to del fondo di Doha comprende tutta la zona attorno a Porta Garibaldi a Milano, e nel suo complesso i 25 edifici hanno un valore di mercato di oltre 2 miliardi.

Proprio il fondo di Doha, nell’ultimo mese, è stato sotto i riflettori per un possibile investimen­to come anchor investor nell’aumento di capitale del Montepasch­i: operazione poi archiviata dall’investitor­e del Golfo.

Ora, secondo gli ultimi rumors, proprio la Qatar Investment Authority potrebbe virare su un’altra operazione italiana e seguire con maggior interesse il dossier della ricapitali­zzazione di Unicredit, iniezione da 13 miliardi che verrà lanciata il prossimo anno. Tanto che le banche del consorzio per l’aumento di piazza Gae Aulenti avrebbero già sondato l’interesse del fondo sovrano qatarino.

L’INTERESSE PER L’ITALIA Il fondo sovrano di Doha mette in sicurezza le linee di credito dell’investimen­to Ora, archiviato Mps, potrebbe aprire il dossier UniCredit

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La sede di UniCredit a Porta Nuova

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