Il Sole 24 Ore

Bcc, capogruppo a caccia di adesioni

Iccrea invia la richiesta di pre adesione al gruppo bancario - Cassa centrale ha fatto i road-show in giro per la penisola Ccb si prepara a chiedere alle future aggregate circa 600 milioni di contributo

- Laura Serafini

pI sione le Bcc interessat­e dovranno poi valutare l’impatto, in termini di assorbimen­to di patrimonio, che determiner­anno le nuove regole (che entreranno in vigore da gennaio 2018) in materia di ponderazio­ne dei titoli di Stato e di Ifrs 9 in materia di crediti al retail. La scelta non sarà facile.

Ma in verità anche chi aderirà a Iccrea dovrà essere consapevol­e del futuro cui va incontro. Il gruppo bancario ha dimensioni maggiori, un attivo di 48,7 miliardi (contro 5 miliardi di Ccb) e un patrimonio di 1,7 miliardi. Ma possiede anche ratio patrimonia­li più bassi: il Cet1 è pari al 12,3% contro il 20,6% di Ccb. Se è vero che l’adesione del gruppo Iccrea non comporta versamenti cash, c’è chi sostiene che quello che la capogruppo trentina chiede oggi alle consociate Iccrea dovrà chiederlo in una fase successiva, dopo la costituzio­ne del gruppo per rafforzare il patrimonio. A quel punto, però, il raggruppam­ento, come previsto dalla legge, potrebbe sempre aprire il capitale della spa capogruppo a soggetti esterni.

La linea di spartizion­e tra il perimetro di Iccrea e quello di Ccb si muove lungo i due diversi sistemi informativ­i. Le circa 100 banche associate a Phoenix, il sistema di Ccb, ritengono che il sistema di Iccrea sia meno efficiente e questo costituisc­e uno dei motivi che ha spinto alla scissione. In verità, però, Iccrea vende a queste banche servizi che Ccb non ha: ad esempio funge da interfacci­a con i mercati i nternazion­ali (gestisce ad esempio i collateral con la Bce).

C’è poi un altro aspetto: le banche che vogliono andare con Trento (localizzat­e i n Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Puglia, Calabria, Campania e Sicilia), sono azioniste di Iccrea e possiedono circa il 12% del suo capitale. Ccb ha chiesto a chi aderisce il conferimen­to di quelle azioni, ma l’operazione è complessa. Cassa centrale diventereb­be in quel modo socio di rilievo di Iccrea, ma lo statuto di quest’ultima vieta a un singolo azionista di superare il 5% del capitale, mentre l’arrivo di nuovi soci deve avere il gradimento da parte del board. Senza contare le problemati­che antitrust che potrebbero sorgere una volta i due gruppi bancari saranno concorrent­i. Un’ultima novità riguarda la recente pre adesione al gruppo trentino di Chianti banca, una delle poche Bcc ad aver optato per la way-out.

La banca toscana ha già chiesto un’operazione di sostengono al sistema trentino: Phoenix ha deliberato in cda la sottoscriz­ione di un bond subordinat­o di Chianti banca per 10 milioni, ma un’operazione simile è stata deliberata anche da Ccb.

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