Cassa monitorata su più fronti
Nell’Oic 10 gli schemi per redigere il nuovo documento contabile
pIl bilancio 2016 si arricchisce di un nuovo prospetto utile per valutare la situazione finanziaria della società: il rendiconto Finanziario, che trova la propria disciplina nel nuovo articolo 2425-ter. Il rendiconto finanziario assume autonoma rilevanza, al pari degli altri schemi e documenti che costituiscono il bilancio: tutti i prossimi bilanci “in forma estesa” saranno quindi composti dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dalla nota integrativa e dal rendiconto finanziario (così è previsto nel novellato articolo 2423, comma 1), che non sarà più uno schema contenuto nella nota integrativa perché consigliato dai principi Oic.
Dalla lettura dell'articolo 2425-ter, la “grandezza” che il rendiconto finanziario deve rappresentare, non è più il capitale circolante netto, bensì le “disponibilità liquide”, intese nella loro nozione più restrittiva, ossia i depositi bancari e postali, gli assegni e il denaro in cassa. Sono comprese nelle disponibilità liquide i depositi bancari e postali, gli assegni e denaro e valori in cassa espressi in valuta estera.
Le caratteristiche del documento
Il rendiconto finanziario ( si veda l'Oic 10) deve permettere un'analisi della dinamica finanziaria dell'impresa e consentire di rilevare in modo chiaro e immediato le variazioni delle risorse finanziarie da un esercizio all'altro nonché le relative cause.
Nel far ciò il redattore deve attenersi a una specifica struttura, le cui linee guida sono contenute nel principio contabile, che distingue tre principali aree gestionali in grado di generare flussi finanziari: l'attività operativa, l'attività di investimento e quella di finanziamento. La variazione delle disponibilità liquide che il rendiconto finanziario ha la funzione di evidenziare non sarà altro che la sommatoria dei flussi finanziari derivanti dalle tre aree gestionali.
Tenendole distinte, si apportano al risultato dell'esercizio ante imposte le rettifiche al fine di eliminare gli elementi di natura non monetaria e le variazioni del capitale circolante netto connesse a costi e ricavi della gestione reddituale, nonché i flussi derivanti dalle operazioni relative all'attività di investimento e di finanziamento.
L’attività operativa
I flussi finanziari generati dall'attività operativa sono quelli che derivano dall'acquisizione, produzione e distribuzione di beni e dalla fornitura di servizi, anche se riferibili a gestioni accessorie e gli altri flussi non ricompresi nell'attività di investimento e di finanziamento. Si tratta, ad esempio, degli incassi derivanti dalla vendita di prodotti e servizi, da commissioni, rimborsi, licenze, e dei pagamenti per acquisto di materie prime e altri fattori produttivi, di servizi e di forza lavoro e di imposte.
I flussi finanziari dell'attività operativa possono essere determinati con il metodo diretto o con il più usato metodo indiretto.
Con il metodo diretto i flussi di entrata e uscita vengono direttamente correlati agli incassi di crediti e ai pagamenti di debiti, originati dalla gestione caratteristica.
Con il metodo indiretto invece, il risultato d'esercizio viene rettificato degli elementi di natura non monetaria, come agli ammortamenti, gli accantonamenti e le svalutazioni, e delle variazioni del capitale circolante, come le variazioni delle rimanenze, di crediti e debiti, di ratei e risconti.
L'importo così calcolato verrà ulteriormente rettificato dai flussi derivanti dall'attività di i nvestimento o finanziamento (plusvalenze o minusvalenze derivanti dalla cessione di attività).
L’attività di investimento
I flussi finanziari dell'attività di investimento comprendono i flussi che derivano dall'acquisto e dalla vendita delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie e delle attività finanziarie non immobilizzate.
Alcuni esempi di flussi finanziari generati o assorbiti dalla attività di investimento sono quelli che derivano da acquisti o vendite di fabbricati, impianti, o altre immobilizzazioni materiali, immateriali, di partecipazioni o titoli.
I flussi finanziari derivanti dall'acquisto di immobilizzazioni devono essere i ndicati ”per cassa”, sulla base dell'esborso finanziario effettivamente sostenuto nel corso dell'esercizio; in sostanza il prezzo di acquisto è rettificato della variazione dei debiti in essere verso i fornitori delle stesse immobilizzazioni. Lo stesso vale per i disinvestimenti.
Il risultato derivante dalle due attività viene definito flusso “unlevered”, in quanto non è ancora depurato dei flussi relativi alle passività finanziarie.
LA SPECIFICITÀ L’azienda deve comparare i risultati dell’anno con quelli dell’esercizio precedente Esordio complesso per le new entry
L’attività di finanziamento
I flussi finanziari derivanti dall'attività di finanziamento derivano dalla restituzione di disponibilità liquide sotto forma di capitale di rischio e di debito.
Si tratta, ad esempio, degli incassi derivanti dall'emissione di azioni o di quote rappresentative del capitale di rischio, del pagamento dei dividendi o rimborso di capitale di rischio, anche sotto forma di acquisto di azioni proprie; altri esempi possono essere gli incassi (o pagamenti) derivanti dall'emissione (o dal rimborso) di prestiti obbligazionari, dall'accensione o restituzione di mutui e di altri finanziamenti.
Il transitorio
L'articolo 2425-ter del Codice civile prevede la presentazione del rendiconto sia relativamente all'esercizio cui è riferito il bilancio sia a quello precedente; pertanto l'organo amministrativo, nel redigere il bilancio al 31 dicembre 2016, dovrà presentare il rendiconto dell'esercizio comparato con quello relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, che in taluni casi sarà da redigere ex novo.