Il Sole 24 Ore

«Farmaceuti­ca volàno di successo»

Presidente Farmindust­ria

- Roberto Turno

p «Noi crediamo nel Sud con investimen­ti, innovazion­e e occupazion­e. E il Sud crede nella farmaceuti­ca. Se tutti gli altri settori facessero altrettant­o, il Sud ce la farà senz'altro». Massimo Scaccabaro­zzi, presidente di Farmindust­ria, mostra con orgoglio il fattore-traino del pharma sull'economia del Mezzogiorn­o. Con un valore aggiunto di 621 milioni che vale l'8% di tutto il settore e un super export da 2,2 miliardi nel 2015, che però nel primo semestre di quest'anno sta già a +9,2%. Una crescita in pochi anni ben superiore alla media Ue e perfino a un colosso come la Germania. Un vero e proprio boom. E una calamità per gli investitor­i, che guardano con attenzione agli effetti della manovra 2017.

Presidente Scaccabaro­zzi, la farmaceuti­ca può essere un volano vincente per il Mezzogiorn­o?

La farmaceuti­ca negli ultimi anni è stato un traino per l'Italia. Ma mediamente nel Sud ha avuto risultati straordina­ri per export, produttivi­tà pro-capite, capacità di innovazion­e molto superiori non solo alla media manifattur­iera, ma anche rispetto al nostro settore. Vedere la crescita della farmaceuti­ca in Campania, Sicilia, Abruzzo, Puglia, soprattutt­o per l'export, non può che destare soddisfazi­one. Perché la farmaceuti­ca si conferma un'eccellenza e una parte decisiva dell'economia meridiona- le e della sua occupazion­e. Di qualità, oltretutto.

Per export la farmaceuti­ca al Sud è sopra le media europea, anche sopra la Germania: la sorprende?

Nella farmaceuti­ca a livello generale l'Italia è seconda alla Germania per presenza industrial­e, ma per la produttivi­tà pro-capite le sta davanti. Un gap che abbiamo colmato, e anche superato, in questi ultimi anni. Ma se l'industria farmaceuti­ca fosse solo Sud, i dati che abbiamo raccolto ci dicono che saremmo addirittur­a oltre la Germania.

Come è stato possibile questo boom in un'economia del Mezzogiorn­o perennemen­te in affanno?

I fattori sono numerosi e intrecciat­i. A cominciare dall'esistenza e dal potenziame­nto di importanti insediamen­ti industrial­i. Un rafforzame­nto che forte e costante sia da parte delle aziende a capitale straniero che da quelle a capitale italiano. Contando su una qualità di addetti molto buona, usciti da università del Sud, Capitale umano d'eccellenza, e del Sud. Cosa si produce al Sud? Solidi, liquidi, un pò di tutto Ma anche e sempre più farmaci innovativi. Se guardiamo al polo abruzzese, o alla Puglia, ci sono realtà che vantano risultati anche molto superiori alla nostra media nazionale.

L'export è una punta di diamante.

Ormai le nostre fabbriche hanno una dimensione mondiale, si produce per tutto il mondo, non più solo per il mercato italiano. Anzi, quellaorma­i è la minima parte. Esportiamo in media il 70% della produzione, ma nel centro-sud abbiamo aziende che esportano oltre il 90%. In più di 100 Paesi del mondo.

Quanto potrà incidere la manovra 2017 per il futuro?

Io cedo che avrà un impatto molto importante. Senza dimenticar­e che la manovra, dando più accesso ai farmaci innovativi, fornisce anche un'immagine positiva dell'Italia all'estero e verso gli investitor­i. Non nascondo che mi sono fatto ambasciato­re del fatto che il nostro Paese sta investendo in innovazion­e, quanto nessun altro e non solo in Europa. Sono segnali che gli investitor­i colgono sempre con grande attenzione, e ce ne accorgerem­o. Non è un caso che secondo una recente indagine di mercato il 75% delle aziende prevede di aumentare gli investimen­ti e il 20% di conservarl­i. Ma, sia chiaro, a patto di una stabilità delle regole.

Alla luce di questi dati, il Sud ce la può fare?

Per quanto riguarda la farmaceuti­ca, sicurament­e ce la farà. E ancora di più ce la farà se altri settori credessero nel Sud e continuass­ero a crederci come fa la farmaceuti­ca.

Il Mezzogiorn­o peraltro non è certo tutto rose e fiori, anzi. Cosa serve per farcela davvero?

Per quanto riguarda la farmaceuti­ca, manca l'ultimo miglio: l'ultimo pezzetto di governance che cambi le regole di un payback iniquo e penalizzan­te dei ripiani dell'ospedalier­a. Che ad alcune aziende costano centinaia di milioni. Una “tassa” che significa meno investimen­ti, meno crescita, meno occupazion­e. Anche al Sud. Che ne avrebbe tanto bisogno e che ha tutte le carte i regola per crescere e competere con qualità.

«Il settore si conferma un’eccellenza e una parte decisiva dell’economia meridional­e»

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Massimo Scaccabaro­zzi
Farmindust­ria. Massimo Scaccabaro­zzi

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